‘Sono solo uno che ha avuto tanta fortuna’, dice l'artista britannico, che ha ritirato il Leone d'oro alla carriera
“Non mi sento un maestro. Non mi sento un genio. Nessuna idea viene da una persona sola e ogni idea ha radici complicatissime”. Così ha detto l'artista britannico Brian Eno ricevendo oggi, 22 ottobre, nella Sala delle Colonne di Ca' Giustinian il Leone d'oro alla carriera dal presidente della Biennale di Venezia Roberto Cicutto e dalla direttrice del Settore Musica Lucia Ronchetti.
“Mi sento solo uno che ha avuto tanta fortuna – ha aggiunto. – Quella di essere cresciuto in una cultura che sosteneva il sistema assistenziale e sanitario nazionale, che dava valore alle arti, alle scuole pubbliche, che ho potuto frequentare, e che pensava che la mobilità sociale fosse una cosa positiva”.
Riferendosi poi a ‘Ships’, commissionato dalla Biennale e presentato sabato sera al Teatro La Fenice, Eno ha evidenziato che “la Biennale ha una tradizione di sostegno a tutte le arti e ogni musicista vuole suonare in Italia. Il pubblico fa parte dell'evento e ieri sera ho sentito la cultura italiana alle mie spalle a sostenermi, perciò ero sicuro che non avrei fallito”.