Spettacoli

Termina (forse) lo sciopero più lungo di Hollywood

Per 146 giorni ha paralizzato l'industria dello spettacolo e rallentato l'economia dell'intero Stato della California

Giù i cartelli!
(Keystone)
25 settembre 2023
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Hollywood riprende fiato dopo 146 giorni di paralisi. A quasi cinque mesi dall'inizio della protesta, sceneggiatori e produttori hanno raggiunto un accordo sui termini del nuovo contratto triennale della categoria.

"Abbiamo raggiunto un accordo provvisorio con l'Alleanza che riunisce gli Studios tradizionali e piattaforme di streaming. È stato possibile grazie alla tenace solidarietà degli iscritti e allo straordinario supporto degli altri sindacati dello spettacolo", si legge nella nota inviata ai propri iscritti dalla Writers Guild of America.

"Possiamo dire con grande orgoglio che questo accordo è eccezionale - si legge ancora nella lettera - e che prevede passi avanti significativi per autori e sceneggiatori di tutti i settori. Quello che resta da fare al nostro staff è assicurarsi che tutto venga messo nero su bianco in modo appropriato. E anche se non vediamo l'ora di condividere con voi i dettagli di ciò che abbiamo ottenuto, non possiamo farlo finché non avremo messo l'ultimo puntino sulla i".

L'accordo è definito "provvisorio" perché manca la stesura finale del documento e perché dovrà essere esaminato dalla direzione e poi approvato dalla maggioranza degli 11'000 iscritti, tramite voto online: un passaggio indispensabile, anche se il "sì" della base è scontato.

Con la firma si chiude quindi uno degli scioperi più lunghi della storia di Hollywood, che ha paralizzato l'industria dello spettacolo e rallentato l'economia dell'intero Stato, mandando in fumo oltre 5 miliardi di dollari, secondo gli esperti. Resta in sciopero, invece, il sindacato degli attori, con cui i produttori dovranno riaprire il tavolo della contrattazione, saltato a metà luglio.

La quadra dopo cinque giorni di trattativa non stop. La questione più complessa da articolare sul nuovo contratto sarebbe stata quella dell'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Gli sceneggiatori sarebbero stati soddisfatti anche sulle altre richieste avanzate: aumenti della paga minima, garanzie sulla fase di scrittura dei soggetti, percentuali più alte dei diritti d'autore per le opere destinate allo streaming.