La star media tra le parti, interviene nel dibattito anche Matt Damon
Lo sciopero degli attori di Hollywood è ancora giovane, ma alcuni nomi famosi come Jason Sudeikis, Rosario Dawson di Mandalorian e Mark Ruffalo sono già scesi in piazza per partecipare con i sindacalisti ai picchetti contro la linea dura adottata dai produttori. Solidale con i colleghi, Tom Cruise si è inserito nella mediazione: la star di Top Gun, che ha immediatamente sospeso le riprese del suo prossimo ‘Mission Impossible’, ha lanciato appelli alle parti per cercare di smussare le rispettive posizioni.
Tra i divi di Hollywood, Cruise è quello che forse più ha fatto per riportare il pubblico nelle sale dopo la pandemia. È anche una star che per la sua penultima performance in ‘Top Gun: Maverick’ ha guadagnato cento milioni di dollari grazie a un accordo percentuale sui biglietti venduti, cifra che fa impallidire il reddito medio di uno dei suoi tanti colleghi di ‘serie B’. L'attore, secondo quanto ha appreso l'Hollywood Reporter, ha partecipato a un tavolo di trattativa via Zoom con la Alliance of Motion Picture and Television Producers chiedendo di ascoltare le preoccupazioni del sindacato sull'intelligenza artificiale e sulle paghe dei ‘cascatori’. Allo stesso tempo, il Maverick del Top Gun 2022 ha implorato la Sag di rivedere l'intransigenza sulle promozioni dei nuovi film: inquieto per il fragile stato dei botteghini nonostante la ripresa post Covid, Cruise ha chiesto di concedere più larghe esenzioni alle apparizioni pubblicitarie dei suoi colleghi. Le regole della Sag proibiscono categoricamente, durante lo sciopero, la partecipazione a "convention, interviste, tour o attività promozionali attraverso i social".
L'agitazione, scattata il 13 luglio, si è sovrapposta a quella degli sceneggiatori provocando di fatto uno stop totale di tutte le attività di Hollywood. Mantenere la credibilità, per le superpagate star di ’serie A', è difficile: molti, come Cruise, ma anche Matt Damon, George Clooney, Bradley Cooper e Brad Pitt, hanno più di un tesserino sindacale: non solo come attori (in sciopero), ma anche come registi (che hanno chiuso l'accordo con la Amptp un mese fa) e come membri della Guild dei produttori. Parlando sul tappeto rosso di ‘Oppenheimer’ a Londra, l'ultimo prima dell'inizio ufficiale dell'agitazione, Matt Damon ha ricordato all'opinione pubblica che lo sciopero riguarda questioni "di vita o di morte" per colleghi che fanno fatica a sbarcare il lunario: "Devono guadagnare almeno 26mila dollari all'anno per qualificarsi per la mutua".
Secondo Shaan Sharma, attore e membro del board del sindacato, solo il 12,7% per cento degli iscritti alla Sag arrivano a questa paga minima, mentre Damon ha incassato un cachet tra i 30 e i 40 milioni per il suo penultimo film ‘Air - La Storia del Grande Salto’.