Spettacoli

Immarcescibili Iron Maiden: in 35'000 incantati a Milano

La band dalla carriera ultraquarantennale è stata headliner di The Return of the Gods Festival

16 luglio 2023
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Il rigore e la coerenza di decenni di carriera heavy-metal degli Iron Maiden hanno conquistato, ancora una volta, i fan: ben 35mila quelli venuti, ieri sera, all'Ippodromo di San Siro di Milano, dove gli Iron Maiden sono stati headliner di The Return of the Gods Festival, nell'unica data in Italia del loro The Future Past Tour. Un concerto spettacolare non solo per il gigantesco palco contornato da due maxischermi e per l'impatto visivo della band, adrenalinica e scatenata, ma anche per l'altissimo standard strumentale e vocale.

Se si pensa che il leader Bruce Dickinson compirà i 65 anni ad agosto, ed è il più "giovane" del gruppo, rimane incomprensibile l'energia e il magnetismo che insieme ai suoi "complici" – Dave Murray, Adrian Smith, Janick Gers, Steve Harris, Nicko McBrain a chitarre, basso, cori, tastiera e batteria – scatena. Forse rientrano nella magia e nel gioco – teschi, grafiche terrorizzanti, l'immagine della morte sempre presente – che fanno parte di testi e scenografia della "vergine di ferro".

Il front-man si è presentato – in un clima caldo e molto umido – con un tre-quarti verde muschio: un attentato alla salute se si pensa che ha corso come un matto tutto il tempo. E solo dopo un po' ha ceduto a una canotta nera. Lo show è stato un mix di canzoni mai eseguite dal vivo dell'ultimo disco ‘Senjutsu’ insieme a brani estratti da ‘Somewhere In Time’, leggendario album del 1986, oltre ai grandi classici. E proprio su due di questi – ‘Fear of the Dark’, un immaginario satanico apotropaico per evocare i più profondi terrori umani ed esorcizzarli (Bruce ha rimesso una felpa con cappuccio cantando sinistramente per metà di spalle), e ‘The Trooper’, rievocazione storica dal passo militarista – lo show ha raggiunto il suo acme con migliaia di persone a riprendere gli Iron Maiden con i cellulari nel buio creando un effetto luce. Uno spettacolo nello spettacolo.

Anche ‘Alexander the Great (356-323 B.C)’ ha creato una forte empatia e ha ricordato che il brit Bruce ha buona cultura: studi in college importanti e una laurea in Storia alla Queen Mary University of London (oltre ad altre due ad honorem di cui una in musica). Insomma un unicum nel panorama musicale internazionale anche per la sua attività di romanziere e di pilota di aerei di linea e il cui retroterra molto ha condizionato la produzione artistica spesso orientata alle ricostruzione degli accadimenti passati.

Immancabile anche Eddie, la mastodontica e minacciosa mascotte degli Iron Maiden nell'occasione armata di una pistola.