Il film dei Daniels, assorbita la batosta ai recenti Bafta, riprende la sua corsa all’Oscar dopo il riconoscimento della Producers Guild of America
Dopo esser stato snobbato ai Bafta la scorsa settimana, ‘Everything Everywhere All At Once’ ha ripreso la corsa verso gli Oscar. Il film dei Daniels prodotto dallo studio indipendente A24 ha vinto il più prestigioso tra i premi della Producers Guild of America (Pga), quello che spesso viene considerato un precursore per gli Academy Awards. Altri vincitori della serata sono stati ‘Navalny’ per il miglior documentario e il ‘Pinocchio’ di Guillermo Del Toro per il lungometraggio di animazione. Per la tv, ‘The Bear’ e la seconda stagione di ‘White Lotus’, ambientata in Sicilia. Il David O. Selznick Achievement Award, l’equivalente di un premio alla carriera, è andato a Tom Cruise, la cui passione e persistenza ha portato alla realizzazione di ‘Top Gun: Maverick’, che a sua volta ha riportato il pubblico nelle sale.
‘Everything Everywhere’ arriva agli Oscar del 12 marzo con undici candidature, più di ogni altro film in gara, e la settimana scorsa aveva vinto il premio della Directors Guild of America, anticipando la quasi certezza che i Daniel (Daniel Kwan e Daniel Scheinert) vincano la statuetta come ‘Miglior regista’. Ai Bafta, tuttavia, il film con Michelle Yeoh era stato messo da parte dal sette volte premiato ‘Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale’ di Edward Berger sulle trincee della seconda guerra mondiale. Il film di A24, l’unico studio di produzione che prende il nome da un’autostrada (la Roma-Teramo), aveva ottenuto un solo riconoscimento in una categoria tecnica.
La Pga usa lo stesso sistema di voto degli Oscar: questa è una delle ragioni per cui il suo ‘miglior’ film e quello degli Academy Awards quasi sempre coincidono. L’anno scorso, ‘I Segni del Cuore - Coda’ di Apple aveva ricevuto dalla notte dei Pga una forte spinta verso agli Oscar: era la quarta volta in cinque anni che i due premi più prestigiosi coincidevano.