Jazz Cat Club

Judith Owen, canzoni da non trasmettere mai alla radio

Lunedì 27 febbraio, l’artista britannica porta ad Ascona l’omaggio alle donne che hanno lottato per la propria libertà, artistica e personale

Judith Owen: ‘Jazz e classica sono entrambi parti della mia vita e mi muovo felicemente tra uno e l’altra: cosa c’è di più liberatorio?’
23 febbraio 2023
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Lunedì 27 febbraio alle 20.30, l’acclamata cantante, pianista e songwriter britannica Judith Owen fa tappa al Teatro del Gatto di Ascona, ospite del Jazz Cat Club, per presentare ‘Come On & Get It’, il suo nuovo album. Accompagnata da sei musicisti di New Orleans, l’artista inglese esplora con humour, eleganza e uno swing irresistibile il gioioso repertorio delle cantanti jazz del dopoguerra, rendendo un vibrante omaggio ad alcune artiste che hanno dovuto lottare non poco per conquistare la loro libertà.

Judith, sei un’artista molto eclettica. Che parte ha il jazz nella tua vita e nella tua produzione?

Con un padre cantante d’opera e una madre ballerina di big band, inevitabilmente mi sento una musicista per metà classica e per metà jazz. Per me il jazz e la classica sono due facce della stessa medaglia. Da piccola andavo alla Royal Opera House Covent Garden a vedere mio padre cantare e piangevo per la bellezza e il dramma che quelle storie raccontavano, poi tornavo a casa e ascoltavo Oscar Peterson, Ella, Sinatra e tutte le cantanti e pianiste conosciute tramite mia madre, come Nellie Lutcher e Julia Lee, e il mio cuore esplodeva di felicità. È sempre stato così per me. Jazz e classica sono entrambi parti della mia vita e mi muovo felicemente tra uno e l’altra: cosa c’è di più liberatorio?

Con ‘Come On & Get It’ rendi omaggio alle cantanti jazz e blues degli anni 40 e 50 che, dici, meriterebbero di essere meglio conosciute...

Nellie Lutcher ‘Fine Brown Frame’ ha dato il via a tutto. Era così unica, così impertinente, una pianista brillante, era una star nella Londra degli anni Cinquanta. Pensavo che lo fosse anche negli Stati Uniti. Ma quando arrivai in America negli anni 90 rimasi scioccata nel constatare che nessuno la conosceva, né lei, né Julia Lee, né Mary Lou Williams, tutte donne che sono state delle straordinarie pioniere, non solo per il loro stile e carattere libero, non solo per l’umorismo, la gioiosa sensualità e le notevoli capacità musicali che le caratterizzavano, ma anche per il loro desiderio di rimanere fedeli a sé stesse. Blossom Dearie è stata una di queste artiste, una figura di culto, ma non ha mai raggiunto le vette che meritava. Questo album è quindi il mio modo di ringraziarle, perché sono state figure ispiratrici straordinariamente potenti per le donne come me.

Nella presentazione del disco si insiste molto sul ruolo subalterno imposto dalla società alle donne, sulla loro lotta per affermare sé stesse, e questo anche nel jazz e nel blues. Fra le storie delle cantanti cui rendi omaggio ce ne sono alcune che ti hanno particolarmente colpito in questo senso?

Le cantanti jazz sono state a lungo considerate degli "oggetti decorativi". Quello che mi piace delle donne cui rendo omaggio è che nonostante i tempi e le disuguaglianze di genere, erano loro le band-leader, in prima linea e al comando, dotate di una vitalità incredibile. Emergevano come regine orgogliose, affermando sé stesse attraverso il loro talento, e i loro colleghi musicisti maschi le tenevano nella massima considerazione. Arrangiatrice, compositrice, direttrice d’orchestra, Mary Lou Williams, ad esempio, ha fatto da mentore ad artisti come Dizzy, Miles e Bird, mentre Bill Evans considerava una "masterclass" il modo di suonare il pianoforte di Blossom Dearie.

Alle donne allora era consentito essere romantiche ma… c’era un problema: quando osavano cantare in maniera esplicita il desiderio e la sessualità. Ci sono storie emblematiche fra le cantanti cui rendi omaggio? E poi, è così tanto diverso oggi?

Questo è davvero un altro motivo per amare queste donne, che osavano celebrare la sensualità in un’epoca in cui le "brave ragazze" dovevano limitarsi a cantare cose romantiche. Non fraintendetemi, amo molto le canzoni romantiche, il Great American Songbook è per me qualcosa che si avvicina a un paradiso musicale! Detto ciò, molte di queste canzoni sexy, umoristiche, incredibilmente divertenti, con doppi sensi come ‘Big Long Slidin Thing’, che, giuro, parla di un trombonista… erano all’epoca pubblicate su cosiddetti "race records", dischi destinati esclusivamente a un pubblico afroamericano (e non alle orecchie delicate dei bianchi!). Dinah Washington cantava i suoi successi come per un pubblico bianco, e ‘Big Long Slidin Thing’ per il pubblico nero. Ho un’ampia collezione di "race records", uno di questi, di Pearl Bailey, porta addirittura un adesivo con la scritta: "Da non trasmettere mai alla radio o in televisione". Venendo all’oggi, mi chiedo che cosa avrebbero pensato quelle donne delle odierne performer di pole-dance. Il sesso vende sempre, ma ora l’equilibrio si è davvero ribaltato, in particolare nella musica pop. La grande differenza, credo, è che quelle donne erano potentemente sexy con i vestiti addosso. Sono una fan del mistero, essere sexy è un’arte, un esercizio di fiducia e di talento.

‘Come On & Get It’ è stato registrato a New Orleans. Sei stata stregata anche tu dalla magia musicale della Città del Delta?

Non avrei potuto realizzare questo album in nessun altro posto. La storia, l’atmosfera, quel mix di musica che sprizza sensualità da ogni poro, tutti quei musicisti che semplicemente non esistono altrove, il bisogno di fare festa perché la vita è breve, l’amore per i costumi e il Carnevale, la fame di vita e di amore... New Orleans è unica e sì, credo proprio di essermene innamorata! Non c’era modo migliore di uscire dal Covid se non con questo album, che ti fa sorridere e ballare, è stato un bellissimo antidoto alla depressione!

Vogliamo dire, infine, due parole sullo spettacolo e sulla band, che riunisce musicisti di New Orleans che ad Ascona amiamo molto?

Sono felice di portare in Svizzera i miei meravigliosi musicisti di New Orleans, i Gentlemen Callers, e sarà una serata magica. Suoneremo l’intero album e ci saranno alcune sorprese e aneddoti divertenti.