Spettacoli

FIT Festival, la seconda settimana

Si parte martedì 4 ottobre al Teatro Foce con ‘From Syria: is this a child?’, si chiude domenica 9 ottobre con ‘Bears’

‘Bears’
(Fred Debrock)
30 settembre 2022
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La seconda settimana di programmazione del FIT Festival del Teatro e della scena contemporanea prenderà il via martedì 4 ottobre al Teatro Foce alle 10 con la prima assoluta di ‘From Syria: is this a child?’, spettacolo di teatro documentario aperto a tutte le generazioni (dai 12 anni) che narra la storia vera di Giorgia, una bambina italiana che sta vivendo il dramma della separazione dei genitori. Le sue vicende s’incrociano con un’altra storia vera, quella di Edma, giovane profuga e attivista siriana scappata dalla guerra che è in corso nel suo Paese da dieci anni.

Mercoledì 5 ottobre vanno in scena tre spettacoli per i più giovani: al Teatro Foce alle 9.30, ‘Quadrotto, Tondino e la Luna’ (dai 3 anni) di Fondazione TRG, spettacolo in quadri musicali sul tema della diversità, con i protagonisti che chiederanno aiuto a dei bambini presenti in sala, chiamati a entrare nel tappeto della storia. Alle 17, il Teatrostudio del Lac ospita ‘Le milieu’, prima produzione originale per un pubblico giovane (dai 6 anni) della coreografa svizzera Valentina Paley. Lo spettacolo è stato selezionato da kicks!, progetto nazionale dedicato al giovane pubblico, sostenuto da Lac e FIT Festival. Alle 20.30, sul palco della Sala Teatro torna l’artista svizzera Tabea Martin, protagonista di ‘Geh nicht in den Wald, im Wald ist der Wald’, performance ‘tout public’ dagli 8 anni che esplora il tema dell’esclusione attraverso la danza e il linguaggio.

Venerdì 7 ottobre alle 14 al Foce, ‘Ha Ha Ha’, spettacolo che invita a ridere con tutta serietà, primo lavoro per un pubblico giovane (dai 6 anni), l’artista svizzera Eugénie Rebetez, che indaga la risata nella sua dimensione più intima e profonda. Protagonista è il danzatore e performer Tarek Halaby. Alle 20.30 in Teatrostudio, la giovane promessa svizzera Johanna Heusser con ‘Dr Churz, Dr Schlungg und Dr Böös’, lavoro in cui mette a confronto la pratica della lotta elvetica Schwingen con il conservatorismo della Svizzera. Al termine, l’artista incontra il pubblico. Sabato 8 ottobre alle 20.30 torna al FIT la regista e drammaturga cilena Manuela Infante, che presenta sul palco della Sala Teatro la prima nazionale di ‘Cómo convertirse en piedra’, ideale proseguimento dei precedenti ‘Realismo’ ed ‘Estado Vegetal’ (anche in questo caso l’artista incontra il pubblico alla fine dello spettacolo).

Domenica 9 ottobre dalle 14 alle 18.30, torna allo Studio Foce ‘Luminanza’, Reattore per la drammaturgia contemporanea’, che presenta cinque nuovi testi teatrali scritti da giovani autrici e autori under 35 della Svizzera italiana, esito di un anno di formazione in scrittura drammaturgica. Alle 20.30, sul palco della Sala Teatro, il collettivo olandese Wunderbaum porta in scena ‘Bears’, basato sul libro ‘A Libertarian Walks into a Bear’. (www.fitfestival.ch).