Venerdì 10 giugno nel tempio del vinile, Carlo Gervasini con band presenta l’album ‘We used to look at the stars’
Le esperienze in My Stupid Dream, Parole Perse, Doomed Timeline Theory e Beansidhe portano Carlo Gervasini, nel 2017, a ripartire dalle basi per fondare Ometra, progetto luganese passato da ‘one man band’ a vera e propria band. Venerdì 10 giugno alle 19, nella Tree House di Tondo a Maroggia, si materializza l’album ‘We used to look at the stars’. È questa l’occasione per l’ascolto del disco e di un breve set acustico, incluso un talk.
Sin dall’inizio, su Ometra spirano venti rock-grunge che arrivano da Radiohead, Foo Fighters, Alice in Chains e Anathema, per alimentare canzoni proprie concepite da Gervasini dapprima in solitaria, suonando tutti gli strumenti e con aggiunta delle voci dei soli Claudio Lucchini e Giulia Schertler, finite nella prima pubblicazione eponima, premiata da ‘Confederation Music’ di Marco Kohler su Rsi con il brano ‘Ahead’. Il buon esordio spinge l’autore a fare di più. Nasce così, come antidoto al dolore di un’improvvisa e importante perdita (o "tentativo di esorcismo", sostiene il diretto interessato) ‘We used to look at the stars’, registrato e mixato da Stefano Scenini agli Stairway Studio di Cimo, suonato con Elia Heutschi (batteria), Paride Casu (basso), Giulia Schertler e Anastasia Gautschi (voci), oltre a Gervasini alle chitarre. E questa volta è ‘Crossroads from my Past’ a guadagnarsi la ‘Confederation’ (www.tondomusic.com - www.ometra.bandcamp.com).