C’è Sanremo, ci sarà anche una santa protettrice dell’Eurosong. Che stasera ci faccia vincere Marius (attenzione: contiene video di Cristiano Malgioglio)
PalaOlimpico, ventiquattro ore fa. Damiano ha la giacca bianca e strani capelli ricci; Ethan ha i capelli corti; Thomas è vestito da impiegato. Se non fosse che Victoria non ha il basso ma lo mima soltanto, e se non fosse arrivata una e-mail – "Si prega di prendere atto che non saranno presenti alle ‘Dress Rehearsal’ (‘Prove vestiti’, la puntata intera provata dall’inizio alla fine dentro il PalaOlimpico) – quelli sul palco alle sei di pomeriggio potevano anche essere i Måneskin vestiti da dopolavoro. Gigliola Cinquetti, invece, è l’originale e canta dal vivo ‘Non ho l’età’. Sarà curioso analizzare la reazione del PalaOlimpico questa sera a questo classico dell’Eurovision, davanti al pubblico gremito e al pugno di addetti ai lavori contemplanti quel che pare (il palazzetto) un mondo alieno, bellissimo, efficientissimo, con le telecamere che ti scorrono sopra la testa come uccelli preistorici e – visti finalmente dal vivo – razzi, razzetti, lanciafiamme, lingue di fuoco, principi d’incendio, segnali di fumo. E le fontane.
PalaOlimpico, Dress Rehearsal 1
Ancora una volta il trio Cattelan-Pausini-Mika affina i meccanismi e aguzza la vista (il gobbo, oggi fondamentale come il defibrillatore), mentre scorrono le 25 canzoni in gara a uso e consumo delle prove regia. Quanto tutto è finito (ma riprenderà alle 21 con pubblico pagante, per la prova generale), il trio si presenta nella Press room per una conferenza stampa che ha il suo momento più interessante nel ricordo del momento extra-gara anch’esso più interessante della seconda semifinale, ‘Fragile’ di Sting e ‘People Have The Power’ di Patti Smith con i due cantanti in duetto: «Ci hanno mostrato lei in una chiesa, con pochi strumenti. ‘People Have The Power’ arriva da lì», dice Mika. «In Sting e Patti Smith c’è un messaggio di pace. Non volevamo troppa coreografia, solo la musica», dice Laura. Che poi, attratta da un cappellino ‘Boy’ presente in sala, improvvisa l’instant show col giornalista che lo indossa, svedese, sulle note della hit dei Bros (correva l’anno 1987):
L’intervento di Cattelan – a parte fronteggiare domande di politica generale quali "Come fai a essere così in forma" – si concentra sul bacio ricevuto in diretta televisiva da Michael Ben David, cantante israeliano, squalificato per avere influenzato il televoto, ma comunque già escluso dallo stesso: "Tutto ok, lui era lì per cantare e divertirsi, davvero nessun problema. Credo che avesse bevuto un paio di bicchieri di troppo", dice il presentatore. Rientrato il triste tentativo di polemica in chiave omofoba, il nostro omaggio personale a Michael Ben David e a Cristiano Malgioglio, il numero uno (esclusiva laRegione, esclusiva di quelli tutt’intorno):
«Lo show non siamo noi, sono le nazioni, i testi, le idee», aveva detto Mika, atteso stasera dalla presentazione del nuovo singolo ‘Yo Yo’ in un trionfo di cuori gonfiabili di grande spettacolarità. Orfani dell’Achille, top show, e con tanta voglia di ascoltare ‘Boys Do Cry’ in finale, ci affidiamo alla Madonna dell’Eurovision (c’è Sanremo*, ci sarà anche una santa protettrice dei concorsi canori europei) affinché stasera Marius Bear ce lo faccia vincere.
In ordine di uscita, in prima serata su La1 e Rai1:
Dopo l’esibizione di tutti i cantanti, ogni nazione assegnerà due sessioni di punteggi da 1 a 8, 10 e 12 punti, una affidata agli spettatori tramite televoto, messaggistica e sito dell’Eurovision, l’altra a una giuria composta da cinque addetti ai lavori. Possono votare tutte le nazioni partecipanti (tranne che per il proprio artista).
*Sanremo non è mai stato un santo (e non è un parlar male degli altri). Era tanto per dire.