Shimon Ayut spacciandosi per figlio di un miliardario ha sottratto alle vittime milioni di dollari. Lo racconta ‘The Tinder Swindler’ su Netflix
Su Netflix è apparso un nuovo documentario che ha attirato l’attenzione dei media internazionali: “Il truffatore di Tinder” (“The Tinder Swindler”). Il film, prodotto dalla stessa società statunitense, narra le vicende di un uomo israeliano che ha adescato e truffato diverse donne su Tinder facendosi passare per un miliardario e sottraendo loro in realtà milioni di dollari.
Il film documentario, diretto da Felicity Morris, racconta la storia di un uomo israeliano che ha truffato diverse giovani donne, tra le altre cose facendosi passare per il figlio del magnate dei diamanti Lev Leviev.
L’oggi 31enne Shimon Ayut, questo il vero nome dell’uomo, ha creato un’intera farsa cambiando il suo nome e la sua identità in Simon Leviev. Nel corso del film si scoprirà poi che questo è solo uno dei falsi nomi e delle false vite che si è creato.
Il modus operandi è sempre lo stesso, Shimon adesca giovani donne su Tinder dove si fa passare per un ricco erede invitandole per il primo appuntamento nel suo jet privato o in un hotel a cinque stelle. In realtà è tutta una farsa perché queste comodità sono pagate dalle donne che frequenta e raggira in contemporanea.
Il corteggiamento prosegue con vari messaggini romantici finché Shimon una volta conquistata la loro fiducia, con la pretesa di avere problemi legati alla sua sicurezza, inizia a chiedere alle compagne prestiti.
La verità viene a galla grazie alla testimonianza di una delle giovani truffate, la norvegese Cécilie, che dopo essersi fatta sottrarre diverse migliaia di dollari chiedendo anche prestiti in dieci diverse banche, contatta il quotidiano norvegese VG per raccontare la sua storia e avviare un’inchiesta. Cécilie aveva infatti scoperto per caso che Shimon aveva truffato tre ragazze finlandesi già nel 2015, crimine per il quale è stato due anni in prigione.
Grazie all’inchiesta dei giornalisti di VG, emergono nuove informazioni su Shimon e le sue vittime. La svedese Pernilla, che con Shimon ha intrattenuto una relazione di amicizia e alla quale ha anche sottratto soldi, viene contattata da un giornalista di VG. Sarà grazie alla sua collaborazione e a quella di Ayleen, ultima compagna nota, che il truffatore verrà incastrato.
Come viene spiegato nei titoli di coda del film, nonostante venga arrestato in Grecia nel 2019, negando rigorosamente tutte le sue colpe, Shimon è condannato a 15 mesi di prigione ma viene rilasciato già dopo 5 mesi per buona condotta.
Da allora vive in libertà a Tel Aviv dove lavora come indipendente e sembra condurre uno stile di vita molto agiato. Mentre le sue vittime continuano a pagare i loro debiti. Si stima che in totale abbia sottratto circa 10 milioni di dollari alle donne adescate in tutto il mondo.
Un finale che lascia l’amaro in bocca, come se niente fosse cambiato per il truffatore. L’obiettivo del documentario è anche quello di rendere a queste donne la giustizia che meritano e diffondere queste informazioni perché nessuno debba cadere nuovamente nella stessa trappola.