#MeToo

Étoile del Boston Ballet e marito accusati di adescare minori

Jane Doe 100, così identificata negli atti, è una delle cinque accusatrici di Dusty Button, star di Instagram, e del marito Mitchell Taylor Button, maestro di ballo

#MeToo nel mondo della danza
29 settembre 2021
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Una nuova bufera #MeToo investe il mondo della danza: un’aspirante ballerina ha denunciato l’ex étoile del Boston Ballet accusando sia lei che il marito di averla stuprata quand’era minorenne. La donna, che nel frattempo ha abbandonato le ambizioni di sfondare nella danza, è identificata negli atti come ‘Jane Doe 100’. È una delle cinque ballerine secondo cui l’étoile Dusty Button e il marito Mitchell Taylor Button, un maestro di ballo, “hanno sfruttato la loro posizione di potere nel mondo della danza per stuprare ragazze in tutti gli Stati Uniti”. L’azione legale, presentata presso una corte federale in Nevada, espande una prima denuncia che nominava solo Mitchell come potenziale imputato. Nel frattempo, il Boston Ballet ha rotto il contratto con la prima ballerina.

Dusty Button è una star di Internet, ma di recente ha chiuso il profilo Instagram su cui postava video virali seguiti da oltre 300mila fan. Secondo le nuove accuse, nel 2014 l’étoile avrebbe fatto amicizia con la vittima che all’epoca frequentava corsi di danza alla Urbanity Dance, una scuola di ballo che affitta spazi dal Boston Ballet. Lì Dusty avrebbe messo gli occhi addosso alla preda, “ottenendone la fiducia” e presentandola al marito. “Faremo di te una star”, avrebbero detto i due all’aspirante ballerina, poi fatta ubriacare e portata nella loro casa di Sommerville dove lui l’avrebbe stuprata in una stanza piena di pistole mentre lei la baciava, impedendole i movimenti. Dusty, una pistola in mano, a un certo punto avrebbe filmato lo stupro sul cellulare mentre la ragazza, “terrorizzata”, implorava i due di smettere.

Lo stupro replica schemi venuti in luce nelle denunce precedenti. In luglio Sage Humphries, che ora danza con il Boston Ballet, aveva denunciato la coppia per averla adescata mentre nel 2016 studiava con il corpo di ballo costringendola ad abitare con loro, a farle subire abusi sessuali e verbali e isolandola dalla famiglia. “Avevano il controllo totale su di me, sul mio telefono e sulle mie password. Se volevo fare qualsiasi cosa dovevo chiedere il loro permesso”, aveva detto la Humphries, che oggi ha 23 anni, al ‘New York Times’. Un’altra ballerina, Gina Menichino, ha a sua volta accusato Mitchell di averla ripetutamente stuprata in Florida quando aveva appena 13 anni, e il marito era il suo maestro di ballo. Ken Swartz, un avvocato della coppia, ha respinto le accuse: “Negano tutto e non vedono l’ora di difendersi in tribunale”.

La bufera #MeToo non è la prima nel mondo della danza: tre anni fa il leggendario direttore artistico e coreografo Peter Martins aveva lasciato il New York City Ballet dopo esser stato accusato di abusi fisici, sessuali e verbali nei confronti delle sue danzatrici.