Castle On Air

A Castelgrande il multiplatino Ernia: 'Ma non è stato facile'

Live nella Bellinzona di sopra il 23 luglio, forte dell'album 'Gemelli' che ha un gemello, 'Gemelli ascendente Milano' (feat. mezzo mondo, ma senza 'retrodiscorsi')

A Bellinzona, nella stessa sera di Deddy, parentesi giovane della rassegna di GC Events
19 luglio 2021
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Va bene Ernia, ma anche Matteo. «Mi chiamavano Ernia alle medie. Avevo una compagna di classe che aveva un’ernia, io la tormentavo, e a forza di sentirmi dire ‘ernia’, lo sono diventato io invece che lei». Matteo Professione in arte Ernia, quindi, la scena urban-pop italiana che – previo Deddy, ‘amico’ di Maria, nella stessa sera – occupa la notte giovane del Castle On Air di GC Events, il prossimo 23 luglio dalle 20.30. Ernia sale a Castelgrande forte del suo ‘Gemelli’ – doppio platino per l’album, quintuplo per il singolo ‘Superclassico’ (più altri platini per altre tracce dello stesso disco) – e, dalla fine di maggio, della sua versione deluxe intitolata ‘Gemelli ascendente Milano’, con cinque brani inediti, la nuova versione di ‘Ferma a guardare’ con i Pinguini Tattici Nucleari e ‘Di notte’, feat. Sfera Ebbasta e Carl Brave. Gli altri feat rispondono al nome di Tedua, Rkomi, Lazza, Shiva, Luché, Fabri Fibra e Madame. Ernia che è anche un po’ svizzero: «Sì, ma un lontanissimo avo, che salta fuori più perché ho una fissa della genealogia e quando salta fuori il discorso mi piace parlarne. Ma a parte qualche weekend trascorso da voi, non coltivo nessun rapporto di famiglia. Quella è un’altra cosa». Tanto che la sua, in terra elvetica, è una prima assoluta. «Siete qui a due passi, ci doveva essere prima o poi».

Dalla periferia

A due passi da QT8, periferia Ovest di Milano dove Ernia è nato nel novembre del 1993 e dove ha stretto sodalizi artistici e umani con altri che oggi stanno in classifica, come Tedua, Ghali, e altri ‘periferici’ che oggi si ritrovano nel gemello di ‘Gemelli’. «Questa versione deluxe è stata realizzata senza alcuna pressione riguardante il risultato. Spesso le deluxe si fanno per riuscire a raggiungere un disco d’oro, o di platino. Io con la prima versione di ‘Gemelli’ avevo già fatto due dischi di platino in meno di un anno, ero già serenissimo. La nuova versione poteva fare niente, come milioni di copie in più, mentre io avevo già superato quelle che erano le nostre aspettative, mie personali e del mio team». Scelta dei feat – un tempo detti ‘ospiti’ – lontana da qualsiasi ‘furbata‘: «C’è sempre questa idea che i featuring debbano avere tutti un retrodiscorso, quello che noi ci si metta intorno a un tavolo a programmare ogni singola scelta. E invece c’è un fattore di simpatia reciproca tra artisti nei featuring che la gente sembra non considerare mai. Tante volte ci s’incontra per i corridoi degli uffici della discografica (casa, ndr) o in agenzia, e ci si viene in mente. Incontro Sfera e dico “Ueh, me lo fai il pezzo, che è dieci anni che non ne facciamo uno insieme?”. E così è successo con i 2 rari, due gemelli della provincia di Verona che non sono nemmeno emergenti, ma esordienti: mi piacevano e mi sono detto “Me li porto dentro il disco nuovo”».

Insomma. Tra rapper/trapper si possono fare cose anche senza un ritorno economico. Ride, Ernia: «Tante volte la cosa dei soldi, del successo, è più nella testa della gente che è qui a fare la critica musicale, il gossip da social, che in noi». E allora confutiamo anche la convinzione che oggi è tutto più facile, che con internet è un attimo diventare famosi e con i social anche meno. Perché quando Ernia, nel 2012, debutta per l’etichetta di Gué Pequeno e dj Harsh con i Troupe D’Elite, fondati insieme a Ghali, è tutt’altro che un successo. E nemmeno i talent, una volta scioltasi la formazione, gli aprono poi le porte: «Sì, sembra che le porte in faccia non siano più contemplate, specialmente dalla generazione più piccola della mia. Io sono del ’93, faccio 28 anni a fine anno e mi accorgo che nella mente dei più piccoli non rientra l’insuccesso, come se questo non possa succedere. Vivono in un mondo dell’apparire, tutto instagram, partecipano alla gara a chi la fa la vita migliore e che mai pubblicherà la foto di se stesso che piange, che sta male, che è in difficoltà. Chi è nato nei social, molto più della mia generazione, ci cade dentro. E vedo rapper molto più piccoli di me che hanno un lifestyle molto più dispendioso del mio, eppure non possono permetterselo».

A ‘Gemelli’ (2020), si arriva via ‘No Hooks’ (2016, Ep) e poi ‘Come uccidere un usignolo’, traducendo ‘To Kill a Mockingbird’ di Harper Lee (anche se l’uccello non è lo stesso), album che è un’autoanalisi verso la rinascita che porta a ‘68’ (2018, titolo che viene dall’autobus che passa dalle parti di casa sua) e che porta anche alle passioni letterarie di Ernia, molte. A Lee si possono aggiungere pure Stephen King, Hemingway e Baudelaire. «Ora sto leggendo il ‘De bello Gallico’, la storia mi piace. Ieri ho comperato ‘L’alba del linguaggio’, un saggio (di Sverker Johannson, ndr). Ultimamente ho letto o riletto libri di Lansdale, ‘La sottile linea scura’, ‘In fondo alla palude’, e il graphic novel di ‘V per vendetta’ che e non mi è piaciuto particolarmente e non l’ho nemmeno finito».

Al centro

“Se oggi un cantante italiano esce lo stesso giorno di un rapper, anche medio, deve avere paura”, dichiarava alla stampa tempo fa Ernia. Il momento è arrivato, l'ordine è sovvertito: è la periferia al centro. «Sì, domina le classifiche. Come in tutto il resto del mondo da vent’anni, anche nel nostro paese adesso è così, fermi restando qui nomi del pop taliano che danno filo da torcere a chiunque. Perché anche quando un Jovanotti, uno Zucchero, un Cremonini escono con un nuovo lavoro è un bel problema anche per i rapper (ride, ndr)». Quanto a pop italiano, nessuna preclusione mai. A Partire dai Pinguini: «È funzionato. Io farò comunque il rapper per sempre, non è che domani il rap finisce e io mi reinvento rocker o cantante pop. Collaborare con altri non è un problema per me, tanti rapper, anche americani, l’hanno fatto, pubblicando tante hit che conosciamo tutti e che sono collaborazioni tra rapper e cantanti pop».

Per una volta lasciamo da parte il lockdown – «Ma sì, in fondo è stato quello di tutti» – per parlare della ripresa: «Speriamo che sia ripresa veramente, perché per quel che riguarda il mio settore, in Italia siamo gli ultimi degli ultimi, nemmeno esistiamo. Il Governo non si è ancora pronunciato sulla riapertura delle discoteche, ti lasciano in sospeso, non si sa; però poi tutti in piazza a festeggiare gli Europei. Per il calcio vale sempre tutto, per il calcio possiamo anche leccarci, ma se aprono le discoteche col tampone preventivo no, guai, troppo rischioso! Se sarà ripresa vera si vedrà quest’autunno». Se anche non ci si leccherà, a Castelgrande nel frattempo si suonerà. Un posto, il castello, che tra le letture di Ernia non stona affatto: «Conosco Castelgrande, ci sono passato, anche se non sono mai salito. Porto ‘Gemelli’, ci saranno anche i dischi vecchi». Per finire: un buon motivo per esserci? O anche due?: «Che è la prima volta in Svizzera. E che, anche per questo motivo, dovrò dare il massimo». (prevendite su www.ticketcorner.ch, Manor, Poste, Coop City o presso gli sportelli dell'Ufficio Turistico di Bellinzona.

Castle on air si apre giovedì 22 luglio con Ludovico Einaudi; dopo la serata Deddy + Ernia del 23 luglio, Castelgrande abbraccia Max Pezzali di sabato 24. A chiudere, mercoledì 28 luglio, Gianna Nannini (opening: Kety Fusco). Essendo necessario – dai 16 anni compiuti – dimostrare di essere completamente vaccinati, guariti o essere risultati negativi al test per il Covid-19, la Farmacia Stazione di Bellinzona, in collaborazione con GC Events, effettua tamponi PCR molecolari rapidi gratuiti per accedere all’area concerto. Per potersi testare sarà sufficiente presentarsi presso la farmacia dalle 17.30 alle 20.30, senza prenotazione, portando con sé la tessera della cassa malati Svizzera, la carta d'ientità in corso di validità, il biglietto del concerto acquistato o da acquistare sul posto (eventualmente anche presso la Farmacia, appena prima o subito dopo il test). Il test rimane gratuito per tutti coloro che non hanno effettuato test rapidi nei 7 giorni precedenti, mentre per coloro che non dovessero essere in possesso della tessera della cassa malati, il costo speciale è di 40 franchi. Ad esito negativo del test, la farmacia rilascerà al pubblico regolare QrCode che garantirà l’accesso all’area concerto.