laR+ Musica

Coi tempi che tirano, bentornato Marco Zappa (& Friends)

Una nuova band, un live al Dimitri e un brano, ‘QuantaVogliaDiRipartire’, diventato ‘TorniamoACantare’, condiviso con colleghi artisti ansiosi di ricominciare.

Da sinistra: Marco Zappa, Mattia ‘Mad’ Mantello, Nic Angileri e Oliviero Giovannoni (foto: Luciano ‘Buci’ Bignotti)
18 maggio 2021
|

L’ultimo Marco Zappa pubblico risale al 6 dicembre scorso, per lo showcase di ‘CuiTémpCheTira!’, libro multimediale al tempo fresco di pubblicazione, ma anche oggi, visto che dopo quel concerto tutto si è fermato. Alla Rsi, figli al seguito (Daria e Mattia), Zappa aveva avuto giusto il tempo per presentare le canzoni dell'album del suo lockdown e di quello della moglie Elena, all’interno di una puntata di ‘MusicaViva’ (scritto tutt'appiccicato, forse in onore del cantastorie di Sementina). Quella summa zappiana da 180 pagine che include musica (cd) e testi, i disegni di Adriano Crivelli e partiture per voce, violino, violoncello, chitarra e basso, torna ora d’attualità. Il prossimo 23 maggio, il Teatro Dimitri ospita Zappa insieme a una nuova MarcoZappaBand (tutt’attaccata anch’essa). Perché le canzoni di ‘CuiTémpCheTira!’, così come successe ai tempi di ‘Change’ (1974) sono tutte suonate dal polistrumentista Zappa al quale, per una questione di numero massimo di arti superiori – due – serve qualcuno che dal vivo suoni tutto il resto. E quel qualcuno sono Oliviero Giovannoni alla batteria, Nic Angileri al basso e Mattia ‘Mad’ Mantello alla chitarra, quest’ultimo a portare più rock e più blues a una proposta, quella zappiana, ultimamente assai acustica.

«Abbiamo lavorato intensamente a nuove versioni di questi brani – racconta l’artista alla ‘Regione’ – e le testeremo domenica al Dimitri», primo appuntamento di un nuovo tour, al netto dei teatri che hanno appena riaperto e stanno ‘smaltendo’ i palinsesti sospesi. «Sono di ottimo umore perché abbiamo fatto un grande lavoro di prova e preparazione, la band gira bene, è una sintesi di varie tendenze musicali, dal jazz al blues al rock, alla canzone d’autore», che va a sposarsi con quanto contenuto in ‘CuiTémpCheTira!’, diventandone «la versione concreta». Ancor più concreta quando del cd uscirà la sua versione 2.0, con la registrazione della Rsi mista alle sovraincisioni della MarcoZappaBand, per una visione completa della stagione 2020-2021.

Euforia e pseduo euforia

In casa Zappa c’è l’entusiasmo delle prove, quello impagabile, dopo un anno e mezzo in cui, in verità, Marco non è stato fermo un attimo: «Di fronte a una circostanza come quella che abbiamo vissuto, o buttavi all’aria tutto oppure ottimizzavi, per creare qualcosa». Tutti i brani – da ‘AspettandoDiVolare’ alla riedizione di ‘Change’ con Giovannoni alla batteria — sono nati da «momenti concreti di pandemia, compresa la pseudo euforia di esserne fuori». E compresa ‘QuantaVogliaDiRipartire’, diventata di recente ‘TorniamoACantare’, brano in origine quasi esclusivamente strumentale, ora affidato ai nuovi strumentisti e a una serie di ‘Friends’: Elena, Dario e Mattia Zappa in primis, e poi Valentina Londino, Lara Lanzi, Mattia Mirenda+Esther Rietschin+Mauro Garbani dei Vent Negru, Matteo Pisoni (Eleonor), Andrea Zinzi e Luca Imperiali (MakePlain), Beniamino Gubitosa.

Tra le liriche tutte nuove portate dai ‘Friends’, e nel pieno di un lavoro (anche video) che ha ancora le caratteristiche ‘da pandemia’ – «È tutto fatto con i mezzi artigianali a disposizione, non è arrivata nessuna troupe da Hollywood» – punto fermo è quel “Quanta voglia di ripartire, di riprendere il cammino”, un percorso decisamente impantanatosi a dicembre, quando Zappa parlò alla ‘Regione’ di quel bene per alcuni non essenziale chiamato ‘cultura’. «La situazione resta grave», conferma oggi. «Ho momenti di serenità e altri in cui penso che tra un paio di settimane suoneremo a Zurigo per 27 persone. Ma l’accettiamo così com’è. La cultura dà fastidio quando ti critica, quando critica il sistema, e lasciarla sopire è convenuto a molti. Penso ai concerti-pilota di Barcellona e Liverpool, che hanno dimostrato come il virus non si trasmette con la musica, e nei teatri. Chi dovrebbe decidere in questo senso, di musica non sa nulla, semmai sa molto di economia e la cultura non è economia, non fa soldi. Anzi, ne richiede. Insomma, la musica non è un campo nel quale un politico si mette a perdere tempo». Un pensiero per i musicisti: «Ho sempre in mente un disegno, non ricordo di chi sia: c’è un palco con sopra i musicisti che hanno il privilegio di suonare ancora; sotto, una moltitudine dantesca che cerca di riconquistare la scena e chi è sul palco picchia con un martello le dita di quelli sotto. Ecco, spero si torni a dare spazio a tutti...».

Medicine elettromeccaniche

Da qui a fine anno, Zappa girerà il Ticino con puntate a Zurigo; in settembre è atteso a Lucca, in Puglia e in Albania; in dicembre a Gstaad, St. Moritz e Basilea. Restando a domenica, restando al Dimitri. Lo spettacolo è stato rodato al Cinema Teatro di Lamone, compreso l’inedito ‘Grazie Guglielmo’, un arrangiamento del Guglielmo Tell di Rossini che finirà nel nuovo disco, una cosa tra il (musicalmente) serio e il (letterariamente) faceto: «C’è del sarcasmo per il tempo perso per i vaccini, ma anche un grazie perché ora le cose funzionano meglio. E un invito a non dormire sugli allori, anche se siamo la Svizzera ricca e avvantaggiata rispetto ad altri posti del mondo».

Il vaccino, a proposito: «Ho un Hammond con Leslie nel locale prova, recuperato nei Grigioni, e mi sto curando dai postumi del vaccino», chiude Zappa con aneddoto musical-familiare; «Se di notte non riesco a dormire mi alzo, accendo la lucina sull’Hammond e me lo suono nella semioscurità. Dopo un quarto d’ora sto da dio e torno a dormire. Sai, sono quelle medicine elettromeccaniche che quando le assumi sei a posto con tutto…».