Era stato creato nel 2013 per ‘promuovere’ l'arte e i combattimenti taurini e concesso a toreri, allevatori di tori da corrida e altri professionisti
Il premio nazionale di tauromachia, creato nel 2013 in Spagna dal Ministero della cultura per "promuovere" l'arte e i combattimenti taurini e concesso a toreri, allevatori di tori da corrida e altri professionisti in riconoscimento della traiettoria artistica e professionale, è soppresso, dopo la pubblicazione dell'ordine ministeriale sul Bollettino Ufficiale dello Stato. La decisione era stata anticipata lo scorso maggio dal ministro della Cultura, Ernest Urtasun, della confluenza di sinistra Sumar. Da allora, era stata aperta una consultazione pubblica della cittadinanza, alla quale hanno partecipato 3'268 persone fisiche o giuridiche. Di queste, oltre il 90% si è espresso a favore del ritiro del premio, che prevede l'assegnazione di 30'000 euro, segnalano fonti ministeriali citate dai media iberici. Che evidenziano come la decisione di abolire il riconoscimento abbia "tenuto conto dell'evoluzione della società spagnola" come principale motivazione.
Secondo il sondaggio sulle abitudini e pratiche culturali in Spagna, incaricato dallo stesso ministero, solo l'1,9% della popolazione spagnola assiste a spettacoli taurini – corride o corse dei tori durante le feste patronali –, con una diminuzione del numero delle feste taurine del 4,7% nel 2023 su base annua. La soppressione del premio nazionale aveva suscitato a maggio le critiche di matador e del settore taurino, del conservatore Partito Popolare e del partito di estrema destra Vox, oltre che di governatori di regioni come Madrid o Valencia, a guida dei popolari. Ma anche l'opposizione di Castiglia-La Mancia, governata dai socialisti. A giugno la comunità Valenziana, guidata dalla coalizione Pp-Vox, ha concesso una sovvenzione di 300'000 euro per promuovere spettacoli taurini.