Dopo le foto ritoccate, un'altra tegola si abbatte sulla privacy di Kensington Palace. Che promette indagini rigorose
Almeno un dipendente della London Clinic, l'ospedale privato d'élite in cui a gennaio sono stati operati sia re Carlo sia Kate, avrebbe tentato nelle settimane scorse d'intromettersi nel file informatico contenente la cartella clinica con le informazioni – finora coperte da strettissimo riserbo a livello pubblico – sullo stato di salute della principessa di Galles, consorte dell'erede al trono William. Lo riporta il tabloid Daily Mirror, precisando che i vertici della struttura sanitaria hanno avvertito dell'accaduto Kensington Palace, residenza dei principi di Galles, promettendo indagini rigorose.
Al momento non è confermato che l'intrusione abbia avuto successo, né che siano state diffuse informazioni riservate sulla salute della 42enne Kate, sottoposta due mesi fa a un misterioso intervento all'addome e tuttora convalescente al riparo da qualunque apparizione ufficiale. L'accaduto ha tuttavia scatenato immediate reazioni, anche a livello politico, mentre conferma la pressione montante sulla famiglia reale sulle questioni di salute dei suoi membri: pressione di fronte alla quale lo stesso William si sarebbe mostrato negli ultimi giorni "profondamente frustrato", secondo impressioni raccolte de relato dalla royal correspondent di Sky News Uk a margine di una visita ufficiale del principe in un centro per senzatetto a Sheffield. Tanto più sull'onda dello scandalo suscitato la settimana scorsa dalla pubblicazione da parte di Kensington Palace di una foto di Kate presentata come rassicurante, ma rivelatasi poi manipolata e ritirata nell'imbarazzo generale.
Commentando l'indiscrezione, Maria Caulfield, viceministra della Sanità britannica, ha da parte sua avvertito che tentare di «accedere senza permesso» ai dati di un paziente, reale o non, rappresenterebbe da parte di medici, infermieri o dipendenti ospedalieri una «violazione seria e grave» delle regole. E, se provata, potrebbe portare a pesanti ammende, provvedimenti disciplinari o anche denunce penali.