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I supermercati ‘scoprono’ il Ramadan, presto festa elvetica?

La clientela potenziale di questi prodotti cresce di qualche migliaio di persone ogni anno: nella Confederazione vivono circa 430'000 musulmani

Non solo religione
(Keystone)
20 marzo 2024
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I supermercati svizzeri stanno scoprendo il Ramadan, proponendo appositi prodotti: la festa islamica farà presto parte della cultura quotidiana elvetica? Se lo chiede il ‘Tages-Anzeiger’, che al tema dedica un lungo articolo.

Lo scaffale con le tazze dorate e i tovaglioli a stampa orientale sembra poco appariscente accanto ai tanti coniglietti pasquali di cioccolato. Eppure alcuni clienti Coop potrebbero averlo notato negli ultimi giorni: per la prima volta, il colosso elvetico del commercio al dettaglio svizzero vende per il mese di digiuno musulmano del Ramadan vari articoli, che vanno dai piatti di carta alle lune decorative dorate da appendere.

Contattato dal quotidiano zurighese, anche il rivenditore online Galaxus conferma che quest'anno per la prima volta ha un assortimento apposito per il Ramadan. L'articolo più richiesto finora è un set di casette di cartone colorate, che possono essere riempite con piccoli regali, come un calendario dell'avvento.

Mossa commerciale

La clientela potenziale di questi prodotti cresce di qualche migliaio di persone ogni anno: secondo i dati ufficiali attualmente nella Confederazione vivono circa 430'000 musulmani di oltre 15 anni. Stando a Nordal Cavadini, esperto del commercio al dettaglio presso Alix Partners, l'aggiunta di articoli per il Ramadan alla gamma di prodotti è quindi una mossa commerciale comprensibile. "La domanda di articoli è ovviamente presente", spiega alla testata.

In generale le gamme cosiddette etniche sono di tendenza. "Ad esempio turca, balcanica, indiana o addirittura musulmana": Aldi vende in Svizzera carne macinata halal prodotta secondo le regole islamiche. Cavadini ricorda peraltro anche la rapida ascesa di giorni di vendita speciali come Halloween o il Black Friday, che la Svizzera ha adottato dagli Stati Uniti. "Quindici anni or sono questi eventi erano ancora largamente sconosciuti o insignificanti da noi: oggi non lo si può nemmeno immaginare".

Auguri in arabo

"La percezione del Ramadan è cambiata notevolmente in Svizzera", afferma in dichiarazioni Muris Begovic, primo cappellano musulmano dell'esercito svizzero e direttore generale dell'Unione delle organizzazioni islamiche di Zurigo. Ad esempio, molte aziende tengono conto del Ramadan nella loro pianificazione annuale. Begovic dice di ricevere adesso anche molti messaggi di auguri di buon Ramadan da parte di non musulmani: non in tedesco, ma in arabo, "Ramadan Mubarak" o "Ramadan Kareem".

Il credente di origine bosniaca spiega il cambiamento con il successo dell'integrazione di molti musulmani. "Lo vedo anche come un ringraziamento per il nostro impegno nella società, ad esempio come contribuenti, come militi delle forze armate o nel volontariato". Dall'altro lato, vede un collegamento con lo spirito del tempo. "Alimentazione sana, diete, alimentazione sostenibile, spiritualità: tutto questo è in voga e si unisce al digiuno", dice. Oggi le persone hanno una maggiore comprensione del digiuno musulmano. "In passato, il Ramadan era percepito solo come fame: oggi è diverso".

Fra critiche e digiuni

Il Ramadan come esperienza di consumo comporta però anche dei rischi per i grandi distributori svizzeri, afferma il Tages-Anzeiger. Un tale impegno viene inteso politicamente da una parte della popolazione e criticato di conseguenza. Migros lo ha sperimentato l'anno scorso quando sui social media ha augurato "a tutte le persone che digiunano e alle loro famiglie un felice Ramadan". Il messaggio era impresso su un'immagine di una ciotola di datteri freschi. Il post dalle buone intenzioni aveva attirato l'attenzione del noto consigliere nazionale Andreas Glarner (Udc), che aveva risposto su Twitter con la frase "è ora di fare la spesa altrove".

Interpellato dal Tagi riguardo alla sua reazione di allora, Glarner afferma di non avere nulla contro i musulmani e il loro digiuno. "Ma è evidente che in Svizzera mostriamo troppa considerazione per il Ramadan". Contattata dal giornale, la società Migros non commenta il tema, limitandosi a far sapere che il fatto che quest'anno non abbia articoli speciali in assortimento non è legato a questo caso.

Nel resto d'Europa

In Francia e in Inghilterra si vendono da anni articoli per il Ramadan. E in città come Colonia, Francoforte o Londra per tutto il mese del digiuno vengono appesi lampioni con disegni islamici. In Svizzera, invece, gli sviluppi appaiono più lenti. "La domanda di prodotti corrispondenti è attualmente contenuta", afferma Coop. Presso Galaxus non è ancora possibile fare dichiarazioni sulle vendite. Aldi non offre un assortimento per il Ramadan, ma ha ampliato l'assortimento di datteri e registra un aumento della domanda. L'esperto Cavadini considera le iniziative dei grossisti svizzeri come "una sorta di fase di prova".

Stando al Tages-Anzeiger in Germania gli auguri per il Ramadan sono da tempo una consuetudine. I principali rivenditori, come Rewe e Marktkauf, li diffondono sulle loro pagine dei social media. I giornali tedeschi hanno pubblicato il "galateo del digiuno" ("Come aiutare gli amici durante il Ramadan") e l'emittente pubblica WDR ha scritto: "È tempo di un Ramadan tedesco".

Secondo lo scrittore marocchino-svizzero Kacem El Ghazzali gli attuali auguri di Ramadan nei Paesi occidentali sono piuttosto ingenui. "È sbagliato romanticizzare il Ramadan", ha scritto di recente sulla SonntagsZeitung. Contattato da TA, El Ghazzali, che si definisce ateo, parla dei suoi ricordi del Ramadan in Marocco: il digiuno è rigido e faticoso, dice, e non è divertente per i non musulmani. La festa alla fine del mese di digiuno, nota come Eid, è per contro un evento piacevole. È un evento festoso per tutti: i musulmani sono felici di aver terminato il Ramadan e i non musulmani possono di nuovo mangiare e bere liberamente in pubblico senza temere rappresaglie. In questo giorno anche lui fa gli auguri, dice El Ghazzali, proprio come a Natale.