Società

Meglio il lavoro ‘ibrido’ che quello ‘full time’ in ufficio

La pandemia ha mutato le tendenze: sono sempre più le richieste (e le offerte) per un impiego che permetta lo smart working

Se si può fare da casa, meglio
(Keystone)
26 febbraio 2024
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Sebbene ultimamente si legga di frequente di aziende che cercano di promuovere il ritorno in ufficio, le offerte di lavoro che consentono di lavorare in modalità ibrida non cedono il passo. Gli annunci che prevedono la possibilità di lavorare da remoto o in modalità mista, infatti, rimangono ai massimi storici (o quasi) in tutti i grandi Paesi europei. È quanto emerge dall'analisi condotta da Indeed, sito per chi cerca e offre lavoro, che ha esaminato le offerte di lavoro postate sul proprio portale in alcuni dei principali Paesi europei: Germania, Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Francia e Italia.

In cinque dei sei Stati analizzati, la quota di offerte di lavoro che menzionano la possibilità di lavorare in modalità ibrida o da remoto è vicina ai massimi storici (con differenze tra i singoli Paesi che possono essere attribuite ai diversi mix occupazionali che compongono il totale di annunci sul portale nelle diversi nazioni).

In Spagna, si attesta intorno al 18%, poco distante dal picco più alto registrato (19%). Le percentuali rimangono pressoché stabili, anche negli altri Paesi: oscillano intorno al 15 e al 16% nel Regno Unito e in Germania, intorno al 10% in Francia e al 9% nei Paesi Bassi. Solo in Italia c’è una diminuzione più significativa; si è passati dal picco del 10% registrato nel 2021 all’8%.

Tuttavia, è importante notare che in tutti e sei i Paesi europei analizzati, sono significativamente aumentati rispetto a prima della pandemia gli annunci che includono la specifica della possibilità di adottare modalità di ‘lavoro da remoto’ o ‘ibrido’.

La tendenza sembra essere guidata da una richiesta dei lavoratori, di cui le aziende prendono atto.