Società

Canada in scia all'Italia: semaforo rosso per ChatGpt

Ecco la seconda indagine nei confronti della società che ha lanciato il software. E anche Germania, Francia e Irlanda ci starebbero pensando

Prima azione intentata oltre Atlantico
(Keystone)
5 aprile 2023
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Dopo il Garante per la protezione dei dati personali italiano, anche altri Paesi accendono un faro sul software di intelligenza artificiale ChatGpt. Il Canada – riporta l'agenzia di stampa France-Presse (Afp) – ha annunciato di aver aperto un'indagine su OpenAI, la società con sede negli Stati Uniti che ha lanciato il software. Mentre secondo l'agenzia di stampa britannica Reuters, che pubblica l'informazione in linea, anche Germania, Francia e Irlanda si starebbero muovendo sulle orme dell'autorità italiana.

Intanto è previsto per oggi un incontro in videoconferenza tra i rappresentanti di OpenAI e il Garante italiano della sfera privata.

In Canada, l'indagine dell'Office of the Privacy Commissioner su OpenAI è stata aperta in risposta a una "denuncia relativa alla raccolta, all'uso e alla divulgazione di informazioni personali senza consenso", ha indicato Afp. "Dobbiamo stare al passo con i rapidi progressi tecnologici, e questa è una delle mie principali aree di interesse", ha affermato il commissario canadese per la difesa della sfera privata Philippe Dufresne.

Secondo Reuters, le autorità di regolamentazione della privacy in Francia e Irlanda hanno contattato l'omologo italiano per saperne di più sul divieto. E la Germania potrebbe seguire le orme dell'Italia bloccando ChatGpt per problemi di sicurezza dei dati, come ha dichiarato il commissario tedesco per la protezione dei dati al quotidiano tedesco di economia e finanza Handelsblatt.

Qualche giorno fa l'Ufficio europeo di polizia (Europol) ha avvertito che i criminali informatici sono pronti a sfruttare l'intelligenza artificiale dei chatbot conversazionali per commettere frodi e altri crimini informatici.