Da Catania al Ticino, oggi è il giorno di Sant’Agata

Si celebra oggi la ricorrenza di Sant’Agata, una delle martiri più venerate della Cristianità fin da tempi antichissimi, e a cui la devozione popolare nella natìa Catania dedica la festa religiosa con la maggior partecipazione popolare d’Italia, la terza addirittura al mondo dopo la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Cuzco, in Perù. Tanto da essere riconosciuta dall’Unesco come "Bene Etno-Antropologico Patrimonio dell’Umanità". Una devozione che travalica i confini dell’Isola, per arrivare anche in Ticino, dove alla giovanissima martire sono dedicate le chiese di Cadro e Tremona, località nelle quali proprio oggi, per l’appunto si celebra la festa patronale.

Il culto della Santa è poi approdato anche a San Marino e Malta, Paesi in cui è compatrona, soprattutto riguardo alla Repubblica nel Mediterraneo, in cui si dice che la Santa dimorò per un breve periodo prima di tornare in Sicilia e affrontare il martirio. Martirio che, secondo la tradizione, avvenne proprio il 5 febbraio del 251 d.C. durante le persecuzioni dei cristiani ordinate dall’imperatore Decio, a causa del rifiuto dell’adolescente Agata di cedere alle lusinghe del proconsole Quinziano rinnegando la fede cristiana a cui si era consacrata. La tradizione vuole la Santa torturata con il taglio delle mammelle, le cui ferite furono poi, secondo la leggenda, sanate da San Pietro apparso nella sua cella, e poi infine martirizzata con i carboni ardenti.

Avventurosa è, infine, la storia delle reliquie di Sant’Agata, trafugate da Catania nel 1040 dal generale bizantino Giorgio Maniace e portate a Costantinopoli, da cui vennero poi a loro volta rubate nel 1126 e riportate nella città etnea dove si conservano ancora oggi.

A causa della sua fine violenta, Sant’Agata è attualmente venerata come santa protettrice delle donne con patologie al seno.