Società

Colpo di spugna di Camilla sulle dame di compagnia

Da metà dicembre si chiameranno ‘compagne della regina’ e non dovranno più occuparsi della corrispondenza e delle pratiche amministrative

Camilla
(Keystone)
27 novembre 2022
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Camilla, la regina consorte, sta per porre fine a una tradizione storica della monarchia britannica: basta ‘dame di compagnia’ e avanti alle ‘compagne’ della regina.

La Bbc riporta che oltre a modernizzare il titolo, le sei assistenti donne saranno meno presenti rispetto al precedente ruolo richiesto. Aiuteranno la regina negli eventi pubblici ma non dovranno più occuparsi della corrispondenza e delle pratiche amministrative o nella pianificazione quotidiana. Non avranno uno stipendio ma solo la copertura delle spese.

La sostituzione del ruolo di dama di compagnia porrà fine a una caratteristica della vita di corte che risale al Medioevo, con gli stretti aiutanti personali di una regina, spesso provenienti da famiglie aristocratiche e, nel corso dei secoli, a volte coinvolti in intrighi di corte.

Questo simbolico cambio di direzione sarà messo in pratica a inizio dicembre, quando la regina consorte ospiterà un ricevimento per gli attivisti contro la violenza domestica e la violenza contro le donne.

La campagna sugli abusi domestici

I dati pubblicati venerdì dall’Ufficio di statistiche nazionale hanno mostrato che 2,4 milioni di adulti in Inghilterra e Galles, 1,7 milioni di donne e 700’000 uomini, avevano subito abusi domestici nell’anno precedente.

La regina Camilla ha fatto una campagna per aumentare la consapevolezza sulla violenza domestica e per la prima volta le ‘compagne della regina’ saranno con lei al ricevimento Violence Against Women Girls a Buckingham Palace, nella nuova veste.

La regina consorte, 75 anni, ha anche nominato il maggiore Ollie Plunket come suo cavaliere, una sorta di assistente personale. Le ex dame di compagnia che hanno servito la defunta regina Elisabetta II ora aiuteranno il re Carlo a ospitare eventi a Buckingham Palace e saranno conosciute come ‘Signore di Casa’.