È 'spirato pacificamente', quasi centenario. Di lui restano gli otto giorni di lutto, le gaffe e il gossip, che da quelle parti regna più sovrano dei sovrani.
Che bella la seconda stagione di ‘The Crown’, dove la storia d’amore tra Elisabetta II d’Inghilterra fresca d’incoronazione e Philip Mountbatten, Duca di Edimburgo, nato principe Filippo di Grecia e Danimarca, per tutti ‘Il Principe Filippo’, è nel pieno del suo romanticismo. Gli scandali, quelli tosti, devono ancora arrivare e lui, dai ghiacci dell’Antartide dove lei lo ha spedito a farsi le ossa da regnante, registra per lei messaggi d’amore criptati; e altrettanto fa lei dalle regali stanze, sbottonandosi quanto basta, per poi recuperare la misura. Quella stessa misura di cui è pregno l’epitaffio reale, che ieri ha annunciato la dipartita del principe consorte: “È con profonda tristezza – scrive il reale ufficio stampa (tutto è reale in questo articolo) – che Sua Maestà la Regina annuncia la morte del suo amato marito, Sua Altezza Reale il Principe Filippo, Duca di Edimburgo, spirato pacificamente stamattina nel Castello di Windsor. Ulteriori annunci saranno dati a tempo debito. La Famiglia Reale si unisce alle persone che nel mondo sono in lutto per la perdita”. È così che, ufficialmente e stringatamente, si concludono i 73 anni di vita insieme e, presi singolarmente, i 99 di Filippo d’Edimburgo, nato a Corfù il 10 giugno 1921, scomparso a soli 2 mesi dal diventare centenario. Colpa di una non meglio precisata infezione – il Covid-19 non è citato – cui si sono aggiunti problemi al cuore.
Tutti lo piangono. Dai capi di Stato – anche Erdogan, persino Nicola Sturgeon, leader secessionista scozzese – fino a noi comuni mortali. Ma a tenere banco, una volta esaurite le cariche politiche e le politiche implicazioni del defunto, sono agenzie come “Harry farà il possibile per tornare”, “Meghan è incinta e serve il parere del medico” e “non è chiaro se il principe avesse in mente un altro viaggio per giugno, quando il nonno Filippo avrebbe compiuto cento anni”. La stampa britannica, è certo, avrà il suo bel daffare, pur privata di un certo tasso di spettacolarità: “Niente funerali di Stato”. Lo riferiscono fonti di palazzo alla Bbc, precisando che la cerimonia sarà di natura privata, pur con gli onori del caso, “nel rispetto delle consuetudini e delle volontà” del defunto. Il corpo resterà nel castello di Windsor fino al rito religioso, che si svolgerà nell’adiacente cappella di St. George, dove si sono sposati fra gli altri Harry e Meghan”.
Tutti lo piangono, ma le cadute di stile sono già iniziate. Per ora, nulla a che fare con la direttrice di un noto tabloid britannico che, alla Bbc in un anniversario ora non precisabile, ricordava la notte in cui morì Lady D., scoppiando in lacrime. “Piange per la principessa?”, chiedeva l’inviato della Bbc; “No, piango perché per il giornale fu una notte indimenticabile”. Per non farci mancare nulla, appreso della morte di Filippo, ‘Fox and Friends’, per bocca del presentatore Brian Kilmeade, ha individuato nel terzetto composto dal nipote Harry e consorte (Meghan), di concerto con Oprah Winfrey (l’intervistatrice della depauperata giovane coppia di reali), il capro espiatorio della morte dell’anziano regnante. “Dicono che Filippo fosse andato su tutte e le furie”, ha commentato Kilmeade, alludendo alle accuse di razzismo indirizzate da Meghan alla famiglia del marito: “Filippo stava cercando di riprendersi dai suoi ultimi problemi di salute e gli è arrivata in testa questa tegola”. Kilmeade dice di capire Piers Morgan – il sostituto (con poca fortuna) di Larry King nell’omonimo ‘Live’ – dimessosi dal suo show su Itv dopo che gli spettatori britannici, sconcertati dalle accuse mosse da questi alla moglie di Harry durante un’intervista, ne avevano chiesto la testa per aver sostenuto, Morgan, che Harry, parlando a Winfrey, avrebbe aggiunto stress al nonno in ospedale (un po' contorto come concetto, ma così è il gossip).
Perché volenti o nolenti, e ce ne scusiamo, si finisce sempre nel gossip. È anche vero che il Principe consorte ci ha messo del suo, sempre che siano veri gli aneddoti di – parafrasando Ligabue, che in Inghilterra non ha mai sfondato – una vita da gaffeur, qui riassunta per sommi e sin troppo noti punti. 1. Cina, anno 1986. Il principe sconsiglia ad alcuni studenti britannici di rimanere troppo a lungo in Asia: “Altrimenti vi verranno gli occhi a mandorla...”. 2. In Australia, incontrando il leader degli aborigeni, chiede: “Vi tirate ancora le lance?”. 3. Parlando a un’infermiera filippina dell’ospedale di Luton: “Le Filippine devono essere mezze vuote, visto che siete tutti qui a mandare avanti la sanità nazionale”. Ma per un quadro esaustivo delle gaffe del principe consorte, basta digitare in Internet “Gaffes Filippo” e ne esce una sinfonia. A proposito di musica: a Sir Elton John, di casa a Windsor (in quanto vicino di casa Windsor), a margine di uno dei suoi concerti reali – ve n’è uno superbo del 1976 dove il pianista sostituisce i vocaboli più scabrosi della sua ‘Saturday Night’s (Alright For Fighting)’ con buffetti lessicali a uso e consumo reale – Filippo dice (confidandosi a metà concerto) “vorrei che spegnesse il microfono”. E per fare un complimento a Tom Jones, in altra reale occasione, chiede al gallese se per caso fa “i gargarismi con i ciottoli”. Vere gaffe o invenzioni della stampa?
Otto giorni di lutto nazionale (e poi dicono degli argentini con Maradona...). Philip Mountbatten, Duca di Edimburgo, nato principe Filippo di Grecia e Danimarca, per tutti ‘Il Principe Filippo’, se n’è andato senza strafare, sempre un passo indietro come da protocollo. Un passo indietro, ma anche due. Così indietro da fare tenerezza, e chiamare figure secondarie della storia più recente: Max Repetto degli 883, un passo dietro a Max Pezzali; Paolo Bertolucci (quello basso), un passo dietro ad Adriano Panatta (quello alto); Ciccio Ingrassia (anche lui quello alto), un passo indietro a Franco Franchi (un finto basso), e tante altre coppie un po’ zoppe, a confutare la regola secondo la quale dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna. D’altra parte, ‘The Crown’, nel raccontare la genesi della coppia reale, conferma che quel passo indietro fu una reale imposizione. E a questo proposito, detto fuori dai reali denti: al posto suo, voi sareste rimasti?