Quest'anno si celebrano i 30 anni della Convenzione Onu sui diritti dell'Infanzia. Il primo nato oggi alle Fiji, l'ultimo negli Usa: oltre la metà dei neonati in soli 8 Paesi
L'Unicef ha fatto i conti: oggi nasceranno nel mondo circa 395'072 bambini. Di questi, un quarto solo in Asia Meridionale. Insomma, nelle città di tutto il mondo, si festeggia non solo per l'anno nuovo, ma anche per le nuove nascite.
Dallo scoccare della mezzanotte, Sydney ha dato il benvenuto a circa 168 bambini, Tokyo a 310, Pechino a 605, Madrid a 166, Roma a 89 e New York a 317.
Per questioni di fuso orario le isole Fiji, nel Pacifico, molto probabilmente hanno accolto il primo bambino nato nel 2019, gli Stati Uniti accoglieranno l'ultimo. A livello mondiale, oltre la metà di queste nascite dovrebbe avvenire in soli otto Paesi: in India 69'944; in Cina 44'940; in Nigeria 25'685; in Pakistan 15'112; in Indonesia 13'256; negli Usa 11.086; nella Repubblica Democratica del Congo 10'053; in Bangladesh 8'428.
In tutto il mondo, oggi, le famiglie daranno il benvenuto a moltissimi Alexanders e Ayeshas, Zixuans e Zainabs. I nomi più utilizzati in Italia saranno Sofia, Aurora, Leonardo, Alessandro e Lorenzo. Ma in diversi Paesi molti bambini non riceveranno nemmeno un nome, visto che non supereranno il loro primo giorno di vita.
Nel 2017, circa 1 milione di bambini sono morti il giorno in cui sono nati e 2,5 milioni nel loro primo mese di vita. Fra questi bambini, la maggior parte sono morti per cause prevenibili, come nascita prematura, complicanze durante il parto e infezioni come sepsi e polmonite, una violazione del loro diritto fondamentale alla sopravvivenza. Mentre un bambino nato in Italia nel 2019 vivrà probabilmente fino al 2103 – la prospettiva di vita più lunga al mondo con Spagna, Giappone e Svizzera – un bambino nato in Sierra Leone potrebbe vivere fino al 2072.
«In questo inizio d'anno, impegniamoci a realizzare tutti i diritti di ogni bambino, a partire dal diritto alla sopravvivenza», ha dichiarato Francesco Samengo, presidente dell'Unicef Italia, sottolineando che «se facciamo degli investimenti per formare e dotare gli operatori sanitari locali di attrezzature, in modo che ogni neonato nasca in mani sicure, possiamo salvare milioni di bambini».
Il 2019 segnerà anche il 30esimo anniversario dell'adozione della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, che l'Unicef ricorderà con eventi globali durante tutto l'anno. Ratificando la Convenzione, i governi si sono impegnati, fra le altre cose, a prendere delle misure per salvare ogni bambino, fornendo assistenza sanitaria di buona qualità.
Nei tre decenni passati, il mondo ha assistito a notevoli progressi per la sopravvivenza infantile: il numero di bambini nel mondo che sono morti prima di compiere cinque anni è più che dimezzato. Ma i progressi sono stati più lenti per i neonati: i bambini che muoiono nel primo mese costituiscono il 47% di tutte le morti dei bambini sotto i cinque anni.
La campagna dell'Unicef, “Every Child Alive - Ogni bambino è vita,” chiede investimenti immediati per portare assistenza sanitaria di qualità, a un prezzo accessibile, a ogni madre e neonato. Ciò include una fornitura costante di acqua pulita ed elettricità alle strutture sanitarie, la presenza di operatori sanitari qualificati durante il parto, sufficienti provviste e medicine per prevenire e curare complicanze durante la gravidanza, il parto e la nascita, e ragazze adolescenti e donne preparate a chiedere una migliore qualità dei servizi sanitari.