La Nasa ha tempo fino al 2026 per stabilire il Coordinated Lunar Time, basato sul ‘Coordinated Universal Time’ (Utc) della Terra
Le future missioni spaziali dirette alla Luna, così come la stazione spaziale cislunare e la base lunare dovranno regolare il tempo su un nuovo standard: è questo l'incarico che la Casa Bianca, attraverso il suo ufficio per la Politica scientifica e tecnologica (Ostp), ha dato alla Nasa, nel documento sulla “Standardizzazione del tempo celeste a sostegno della strategia nazionale per la scienza e la tecnologia cislunare”. L'obiettivo è avere entro la fine del 2026 il nuovo standard, che si chiamerà ‘Coordinated Lunar Time’ (Ltc) e sarà basato sul ‘Coordinated Universal Time’ (Utc) della Terra, adattato alle operazioni sulla Luna.
“Mentre la Nasa, le aziende private e le agenzie spaziali di tutto il mondo lanciano missioni sulla Luna, su Marte e oltre, è importante stabilire standard di tempo celeste per la sicurezza e l'accuratezza”, ha osservato in una nota il vicedirettore dell'Ostp, Steve Welby. Utilizzare l'Utc sulla Luna non è infatti possibile in quanto è una misura del tempo legata ai sistemi terrestri. A causa della teoria della relatività generale e speciale, si legge nel documento, “la lunghezza di un secondo definita sulla Terra apparirà distorta a un osservatore in condizioni gravitazionali diverse o a un osservatore che si muove su un'alta velocità relativa. Per esempio, a un osservatore sulla Luna, un orologio terrestre sembrerà perdere in media 58,7 microsecondi, con ulteriori variazioni periodiche”. Vale a dire che sarebbero necessari quasi 50 anni per accumulare uno scarto di un secondo: una differenza minima, ma significativa per tutte le operazioni che richiedono una grandissima precisione, come la navigazione satellitare e le comunicazioni.
Secondo il documento, anche il nuovo standard del tempo lunare dovrebbe essere regolato dagli orologi atomici, proprio come gli standard terrestri, e dovrebbe essere il punto di riferimento della futura rete di comunicazioni destinata alla Luna, che la Nasa ha chiamato Luna Net e alla quale l'agenzia spaziale statunitense sta lavorando con l'Agenzia spaziale europea (Esa).