Le elevate temperature nelle città sono dovute a diversi fattori, come la diffusa cementificazione e le emissioni degli autoveicoli
Il costo sanitario delle isole di calore urbane in Europa è paragonabile a quello dell'inquinamento atmosferico, secondo uno studio del Politecnico federale di Losanna pubblicato martedì. Ammonta a 180 franchi per adulto all'anno. Queste modifiche locali del clima hanno però anche effetti positivi in inverno.
In meteorologia e climatologia l'isola di calore è il fenomeno che determina un microclima più caldo all'interno delle aree urbane rispetto alle circostanti zone periferiche e rurali.
Il maggior accumulo di calore è determinato da una serie di concause, tra le quali la diffusa cementificazione, le superfici asfaltate che prevalgono nettamente rispetto alle aree verdi, le emissioni degli autoveicoli, degli impianti industriali e dei sistemi di riscaldamento e di aria condizionata a uso domestico. Al contempo, le mura perimetrali degli edifici cittadini impediscono al vento di soffiare con la medesima intensità che viene registrata nelle aree aperte.
"Il nostro studio dimostra che le isole di calore non sono un problema di comfort, ma che hanno un costo significativo per la salute con, ad esempio, rischi respiratori e cardiovascolari più elevati, che riducono l'aspettativa di vita", spiega Gabriele Manoli, professore assistente al Politecnico federale di Losanna e direttore del Laboratorio dei sistemi urbani e ambientali che fa capo alla Facoltà dell'ambiente naturale, architettonico e costruito.
La ricerca del Politecnico federale di Losanna, pubblicata sulla rivista Nature Communications, ha analizzato la situazione in 85 città europee. Realizzata nell'arco di tre anni, ha preso in considerazione anche l'effetto protettivo delle isole di calore durante l'inverno, un aspetto finora poco esplorato, come sottolinea l'alta scuola in un comunicato.
Lo studio costituisce "una prima valutazione economica concreta di un problema che, sebbene ricorrente negli ambienti urbani, rimane estremamente complesso da comprendere". Per arrivare a queste cifre, il gruppo di ricerca ha considerato dati provenienti da vari ambiti, tra cui la climatologia urbana, l'epidemiologia, l'economia, la statistica e la modellazione matematica, spiega il Politecnico federale di Losanna.
I rischi che si corrono durante l'estate non sono ovviamente gli stessi a Helsinki (Finlandia), Ginevra e Madrid (Spagna). E gli spagnoli sono più abituati alle ondate di calore rispetto ai finlandesi. "Per questo motivo, per la prima volta, gli scienziati hanno studiato l'impatto delle isole di calore in un ambiente urbano su tre cicli annuali completi, integrando un gran numero di dati e simulazioni numeriche", precisano i responsabili della ricerca.
L'obiettivo era di valutare contemporaneamente l'effetto dannoso delle isole di calore in estate e il loro effetto protettivo contro le ondate di freddo in inverno.
Per ogni città, gli scienziati hanno stimato i rischi legati alla temperatura e li hanno tradotti in costi sanitari, tenendo conto degli effetti estivi e invernali e dell'effetto netto annuale. Lo studio stima il risparmio medio annuo per abitante adulto in Europa a 314 euro (circa 300 franchi) per gli effetti legati al freddo.
A Ginevra, ad esempio, lo studio considera che le isole di calore urbane possano causare quattro decessi aggiuntivi legati al caldo ogni 100'000 abitanti all'anno. Al contrario, possono prevenire 3,4 decessi dovuti al freddo.
Per Manoli, l'idea di fondo di questo approccio è aiutare le autorità pubbliche a destreggiarsi tra i vari fattori associati alle isole di calore nella pianificazione urbana. "L'obiettivo è rendere queste zone meno pericolose durante i mesi estivi senza compromettere la protezione che possono offrire in inverno", sottolinea.
"Il nostro studio dimostra che l'impatto delle isole di calore varia notevolmente da una città all'altra e da una stagione all'altra. In futuro, i responsabili politici potranno basarsi su queste informazioni concrete per prendere le loro decisioni", aggiunge il professore. La pubblicazione contiene tabelle che elencano le 85 città incluse nello studio con la mortalità dovuta alle isole di calore, il numero di anni di vita persi e l'impatto economico stimato.
Per Ginevra, il costo netto della mortalità dovuta alle isole di calore è di 20,7 euro (poco meno di 20 franchi) per abitante adulto all'anno (155 euro dovuti al rischio di calore e -134 euro dovuti al freddo). A Trieste (Friuli-Venezia Giulia) è di 184,4 euro (rispettivamente 547 euro e -363 euro per il rischio di caldo e freddo).
Alcune città europee hanno addirittura registrato un costo netto negativo grazie alla protezione offerta dalle isole di calore durante le stagioni fredde prolungate. A Helsinki, ad esempio, il risparmio netto è stato di 113,9 euro.
Gli scienziati sottolineano che queste cifre "non devono incoraggiare gli urbanisti a diventare compiacenti riguardo ai pericoli posti dal caldo estremo, poiché non solo i suoi effetti sono estremamente dannosi in estate, ma è probabile che peggiorino in futuro".