Le orme sono probabilmente di un ‘homo heidelbergensis’, un ominide così chiamato dalla località di Heidelberg in cui furono trovati i primi resti
Un gruppo di ricerca internazionale ha trovato delle orme umane che risalgono a 300mila anni fa nel sito paleolitico di Schöningen, in Bassa Sassonia. Lo riporta l'università di Tubinga, che ha guidato lo studio, in un comunicato.
Le orme sono state probabilmente lasciate da un "homo heidelbergensis", ossia un uomo di Heidelberg, chiamato così perché il primo resto di questo ominide – la "mandibola di Mauer" – fu trovato nel 1907 nei dintorni della città tedesca. Nel caso odierno, attorno alle impronte di ominidi c'erano anche tracce di animali: "Insieme dipingono un quadro dell'ecosistema di quel momento", si legge nel comunicato.
Non diventa allora così difficile per gli scienziati immaginare un contesto in cui gli uomini di 300mila anni fa vivevano a fianco di altre specie animali come elefanti, rinoceronti e ungulati. D'altronde, nel sito a quei tempi c'era un bacino d'acqua dove probabilmente si dissetavano diverse specie. Considerando che due delle tre impronte appartengono a dei giovani uomini di Heidelberg, quella al lago somiglia più a "una gita in famiglia che a un gruppo di cacciatori adulti", come commenta l'archeologo Flavio Altamura, che ha guidato il gruppo di studiosi.
Inoltre, l'impronta di un rinoceronte del tipo Stephanorhinus kirchbergensis o Stephanorhinus hemitoechus sarebbe la prima risalente al Pleistocene a essere stata trovata in Europa.
Lo studio con i dettagli sul ritrovamento è stato pubblicato sulla rivista scientifica Quaternary Science Reviews.