Scienze

L'Università di Berna prende la strada... dello Spazio

Con ‘Jiuce’, la nuova missione dell'Agenzia spaziale europea, parte la ricerca su Giove. A bordo di Ariane-5 diversi strumenti ‘made in Switzerland’

Pronti al decollo
(Keystone)
1 aprile 2023
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La missione ‘Juice’ dell'Agenzia spaziale europea (Esa) prenderà avvio il 13 aprile con il lancio del razzo Ariane-5 a destinazione di Giove. Il missile sarà equipaggiato con vari strumenti dell'Università di Berna.

Saranno tre i dispositivi sviluppati e costruiti dai ricercatori dell'università della capitale che coadiuveranno la missione: si tratta dello spettrometro di massa Nim, dell'altimetro laser Gala e dello strumento a onde submillimetriche Swi.

Gli obiettivi della missione spaziale

"Poiché Giove è il pianeta più grande del nostro sistema solare, la comprensione della sua formazione è importante per capire quella della Terra", sottolinea a Keystone-Ats il direttore dell'Istituto di fisica dell'Università di Berna (UniBe) Peter Wurz. "La storia è conservata nelle lune ghiacciate di questo pianeta e studiarne la composizione chimica è un obiettivo concreto dei ricercatori dell'UniBe". A tal fine è cruciale il contributo dello spettrometro di massa Nim, sviluppato dagli stessi scienziati, che ha la peculiarità di essere resistente alle radiazioni. Giove è infatti il luogo con la più alta concentrazione di radiazioni in tutto il sistema solare.

Altro obiettivo della missione spaziale è quello della ricerca di segni di vita. Le precedenti missioni sul gigante gassoso suggeriscono la presenza di oceani sotto lo spesso strato di ghiaccio di Ganymed ed Europa, che assieme a Kallisto rappresentano, tra le oltre 80 presenti in totale, le lune ghiacciate del pianeta che verranno sondate. "E dove ci sono oceani, la vita è teoricamente possibile" sèoega Wurz, secondo la cui previsione la scoperta di vita extraterrestre avverrà nei prossimi 20 anni.

Preparativi quasi ultimati

"La sonda spaziale è pronta e tutti i test sono conclusi" ha rivelato il professore dell'UniBe. "Possiamo solo sperare che tutto vada per il meglio". Gli ultimi preparativi consistono nel collocamento della sonda sul razzo e nel rifornimento di carburante del medesimo, procedura piuttosto delicata in quanto si tratta di una sostanza altamente esplosiva.

Quello del lancio del 13 aprile sarà un grande passo per i ricercatori dell'Università di Berna, che durante gli ultimi dieci anni si sono occupati dello sviluppo degli strumenti di misura.

Ariane-5 impiegherà otto anni per raggiungere Giove. "Occorre armarsi di pazienza; nel luglio 2031 la sonda giungerà a destinazione". Solo da questo momento gli apparecchi dell'Università di Berna inizieranno a trasmettere dati verso la base operativa.