Scienze

La ‘finta notte’ che inganna gli animali

Benché di breve durata, fenomeni come l’eclissi di sole (domani quella parziale) possono creare non pochi problemi alla fauna

C’è il rischio di scambiare il giorno per la notte
(Keystone)
24 ottobre 2022
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Dalle api che ritornano all’alveare ai ragni che disfano la tela, gli animali vengono spesso confusi dalla finta notte che viene a crearsi in occasione di un’eclissi di Sole, come quella parziale che avverrà domani, 25 ottobre, e che sarà visibile anche in Svizzera. Infatti, nonostante questi eventi siano solitamente di breve durata, le variazioni di intensità luminosa, temperatura e velocità del vento influenzano un’ampia varietà di animali, portandoli a modificare improvvisamente comportamenti e abitudini. Lo osserva Emiliano Mori, ricercatore dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iret).

Principalmente si registrano i classici comportamenti osservati normalmente in ore serali o notturne, come il ritorno al nido o all’alveare. In alcune specie, come cani, cavalli, giraffe, babbuini, gorilla, corvidi e fenicotteri, può svilupparsi anche uno stato ansiogeno che suggerisce una risposta di paura, o comunque legata a sentimenti negativi. Gli uccelli notturni, come gli aironi, spiccano il volo, mentre quelli diurni come i pellicani raggiungono i loro dormitori. I macachi rhesus si dividono in piccoli gruppi e si addormentano, per poi riunirsi alla fine dell’eclissi.

Altri esempi coinvolgono le api, che interrompono bruscamente le loro attività, mentre i ragni disfano e poi ritessono la loro tela; le cicale aumentano il loro frinire poco prima dell’oscurità, per poi zittirsi nella fase di buio, che rende invece attivi grilli e libellule, mentre le lucciole, iniziano a produrre la molecola alla base della loro capacità di brillare al buio. Anche le piante risultano influenzate dalle variazioni dovute a un’eclissi solare: alcune aprono e chiudono i fiori, e modificano l’attività legata alla fotosintesi.

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