Lo rivela uno studio norvegese. Diagnosi anche più che raddoppiate nella fascia 6-16 anni.
Boom di diagnosi di disturbi alimentari anche più che raddoppiate, durante la pandemia tra le bambine di 6-16 anni. Lo rivela una ricerca condotta da Pål Surén, del Norwegian Institute of Public Health, presso Oslo, e pubblicata sulla rivista Jama Network Open.
Gli esperti hanno confrontato due ampi gruppi di bambine prima del periodo pandemico e durante la pandemia, rispettivamente di circa 354’000 e 348’000 bambine e ragazze.
Ebbene è emerso che tra le bambine di 6-12 anni le diagnosi di disturbi alimentari fatte negli studi di medicina primaria sono aumentate del 67% nel periodo pandemico; quelle eseguite in un ambulatorio specialistico sono quasi quadruplicate.
Invece per la fascia di età 13-16 anni le diagnosi di disturbi alimentari durante la pandemia sono praticamente raddoppiate in entrambi i settori.
"Abbiamo riscontrato un aumento sostanziale del numero di ragazze con diagnosi di disturbi alimentari in Norvegia a partire dall’inizio della pandemia di COVID-19%", scrivono gli autori del lavoro. È possibile che l’aumento sia stato associato ai cambiamenti sociali indotti dalla pandemia, tra cui le restrizioni poste sulla vita, l’istruzione e le attività dei giovani.
"I nostri risultati – concludono – sono simili a quelli del Nord America e suggeriscono che l’aumento dei disturbi alimentari si è verificato a livello globale".