Scienze

Batteri in mini-grattacieli 3D per produrre energia pulita

Potrebbe essere una nuova soluzione per generare elettricità pulita usando solamente acqua e sole. Viene dall’Università di Cambridge.

Il risultato è pubblicato sulla rivista Nature Materials
7 marzo 2022
|

Mini grattacieli popolati da batteri capaci di convertire la luce in elettricità: potrebbe essere una nuova soluzione per generare elettricità pulita usando solamente acqua e sole. A mettere a punto questi micro-condomini stampati in 3D, pensati per ottimizzare le caratteristiche di alcuni batteri capaci di produrre elettricità, è stato il gruppo di ricerca dell’Università britannica di Cambridge coordinato da Jenny Zhang e il risultato è pubblicato sulla rivista Nature Materials.

La sfida alla crisi climatica impone sempre più lo sviluppo di nuove soluzioni per la produzione di energia in forma pulita e sostenibile ma, nonostante i grandi progressi fatti finora, le attuali tecnologie rinnovabili, come le celle solari a base di silicio e i biocarburanti, ci sono ancora gravi limiti al loro utilizzo massiccio. Tra tutti, le difficoltà di estrazione di alcuni elementi necessari e la dipendenza dai pochi fornitori, la difficoltà del riciclo dei pannelli, e infine la perdita di terreni coltivabili e di biodiversità. Una soluzione potrebbe arrivare allora dai sistemi fotosintetici, ossia l’uso di batteri capaci di trasformare acqua e luce del Sole in elettricità. Una tecnologia promettente, ma che finora si era dovuta scontrare su alcuni ostacoli finora molto limitanti, in particolare la scarsa resa elettrica dei batteri. Per aggirare il problema i ricercatori britannici hanno ora progettato un sistema di mini-colonie batteriche, una sorta di grattacieli in vetro in cui far crescere un numero di batteri enormemente più grande di quanto fatto finora.

Alimentati con acqua e sole, i minuscoli abitanti dei grattacieli stampati in 3D sono in grado di produrre l‘energia necessaria per sostenersi e rilasciare elettroni che vengono catturati dai materiali conduttivi di cui sono formati gli ’edifici’. Una soluzione che ha permesso di migliorare la resa elettrica di oltre un ordine di grandezza rispetto ai dispositivi analoghi proposti finora e che potrebbe aprire concretamente la strada verso l’elettricità dalla fotosintesi.