Compie un anno il sincrotrone ad alta energia Extremely Brilliant Source, nato dalla cooperazione di ventidue Paesi
Prima candelina per il supermicroscopio più potente al mondo, il sincrotrone ad alta energia Extremely Brilliant Source (Ebs). Nei primi 12 mesi di attività, lo strumento nato dalla cooperazione di 22 Paesi e installato all'interno dell'Esrf (European Synchrotron Radiation Facility) di Grenoble (Francia) ha permesso a 1'600 scienziati e ricercatori d'indagare la materia su scala atomica come mai prima d'ora.
“L'Europa può essere orgogliosa di questo capolavoro di tecnologia e di visione scientifica”, ha commentato Helmut Dosch, presidente del Consiglio di Esrf, celebrando il primo anno di attività di questo innovativo strumento che è in grado di produrre fasci di raggi X cento volte più luminosi di quelli che era possibile ottenere finora, e indagare i più piccoli dettagli di qualsiasi tipo di campione da studiare. Ad alimentare lo strumento sono fasci di particelle che, costretti a ‘correre’ all'interno dell'anello del nuovo sincrotrone, generano ‘pacchetti’ di raggi X particolarmente compatti' e brillanti. Proprio questi raggi X, indirizzati verso il campione da analizzare, permettono di penetrare la materia e osservarla su scala atomica con una 'limpidezza' mai ottenuta prima.
Sotto la lente di questo supermicroscopio sono già finiti campioni di ogni tipo: dalla scansione in 3D di un cranio di T-Rex da cui è stato possibile identificarne l'età, la dieta e le varie patologie sofferte in vita, alle immagini delle interazioni degli atomi di litio durante il ciclo di funzionamento di una batteria. In dodici mesi ben 1.600 sono stati gli utilizzatori di questi potenti fasci di raggi X resi particolarmente efficienti grazie soprattutto alle intuizioni e il coordinamento del fisico italiano Pantaleo Raimondi, direttore della divisione acceleratori di Esfr.
A dicembre la fondazione benefica di Mark Zuckerberg e della moglie Priscilla Chan aveva premiato un progetto che aveva permesso, grazie alla vista di Ebs, di osservare i polmoni di una vittima di Covid-19 con una risoluzione decine di volte superiore a quello di una tradizionale Tac. “I primi risultati ottenuti con il micro-imaging gerarchico degli organi umani di pazienti Covid-19 – ha commentato Francesco Sette, direttore generale dell'Esrf – hanno portato emozioni paragonabili a quelle dei primi studi anatomici analitici di Leonardo da Vinci nei primi anni del 1500”.