Scoperti dai virologi dell'Università di Zurigo 16 famiglie di virus in grado d'infettare i vertebrati, che però non rappresentano alcun pericolo per l'uomo
Zurigo - Virologi dell'università di Zurigo (UZH) hanno cercato virus negli escrementi e nelle pelli dei pipistrelli che vivono in Svizzera. Hanno scoperto 16 famiglie di virus in grado di infettare i vertebrati, che però non rappresentano alcun pericolo per l'uomo. L’équipe guidata da Cornel Fraefel e Jackub Kubaki ha studiato di quali virus siano portatori i mammiferi volanti elvetici, svolgendo il proprio lavoro in collaborazione con la clinica veterinaria dello zoo di Zurigo, l’ospedale veterinario di Zurigo e la Fondazione per la protezione dei pipistrelli indigeni in Svizzera. I ricercatori hanno condotto analisi genomiche sugli escrementi e le pelli di 7291 pipistrelli di 18 diverse specie. Sono stati in grado di rilevare 39 diverse famiglie di virus. Il vespertilio maggiore (Myotis myotis) è risultato portatore di una grande varietà di virus (33 famiglie). I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Plos One.
In una colonia di serotino bicolore (Vespertilio murinus), i ricercatori hanno scoperto un coronavirus Beta che assomiglia all’agente patogeno della sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus (Mers), già rilevato in altri paesi europei. La Mers è apparsa per la prima volta in Arabia Saudita nel 2012, dove il virus si era probabilmente diffuso dai pipistrelli agli esseri umani attraverso i cammelli. Il tasso di mortalità tra le persone infettate è di circa il 35%.
Tuttavia, questo virus scoperto in Svizzera simile a quello responsabile della Mers non infetta gli esseri umani. Inoltre, nessun coronavirus è noto per essere passato dai chirotteri agli esseri umani senza un passaggio attraverso un ospite intermedio, dice Fraefel. “Non c’è alcun rischio”, dichiara il virologo.
Teoricamente, non è impossibile che il virus trovi un ospite intermedio, vi muti, diventi più virulento e alla fine passi all’uomo come patogeno. Tuttavia, “i contatti tra pipistrelli, altri animali selvatici e animali domestici sono molto più ridotti in Svizzera che in Asia”, spiega Fraefel.
I virologi intendono ora scoprire come le mutazioni nel genoma del virus della MERS si verifichino in condizioni naturali nella colonia di serotino bicolore. Allo stesso tempo, continueranno a esaminare campioni fecali e di tessuto per ottenere un quadro ancora più completo del viroma, ossia dell’insieme dei virus dei pipistrelli in Svizzera. I ricercatori si aspettavano di trovare virus dell’herpes e della rabbia: secondo uno studio precedente, i chirotteri indigeni ne sono portatori.