ClearSpace, la sart-up del Politecnico federale di Losanna, vuole lanciare la sua navicella nel 2025
ClearSpace, la start-up del Politecnico federale di Losanna (EPFL) che prevede di ripulire lo spazio dai detriti, vuole lanciare la sua navicella nel 2025. La società ha firmato il contratto con l'Agenzia spaziale europea (ESA) per effettuare la prima eliminazione assoluta di un rifiuto spaziale.
L'ESA aveva scelto lo scorso anno Clearspace per dirigere il consorzio che eliminerà una porzione del razzo Vega lanciato nel 2013, attualmente in orbita a circa 660 chilometri. La spin off lemanica si è imposta in una gara d'appalto a cui hanno partecipato tredici altri gruppi, tra cui Airbus e Thales. Il lancio di ClearSpace-1 è previsto per il 2025, ha annunciato oggi in una nota l'EPFL, precisando che la missione è inedita sotto diversi fattori e che per il progetto la start-up è passata da 5 a 20 dipendenti. Oltre all'EPFL sono stati selezionati una ventina di partner europei di otto Paesi partecipanti, tra cui quattro aziende in Svizzera. Il team ClearSpace-1 ha ora tempo fino al prossimo marzo per sviluppare il progetto del satellite e il funzionamento della missione.
I detriti spaziali sono un rischio
I detriti nello spazio costituiscono un rischio notevole per le infrastrutture, come i satelliti artificiali, e gli astronauti in orbita. Questi oggetti, ha ricordato l'EPFL, si spostano a una velocità di 28'000 chilometri orari e costituiscono dei veri e propri proiettili vaganti.
Il loro numero è destinato ad aumentare vista la crescente rilevanza delle attività spaziali. Già oggi attorno alla Terra gravitano 2000 satelliti funzionanti e altri 3000 fuori uso. Nei prossimi anni è previsto l'invio di migliaia di nuovi satelliti. Con l'usura, in occasione di collisioni e di esplosioni, questi strumenti si frammentano. L'ESA indica che attualmente gli oggetti di oltre dieci centimetri di diametro alla deriva nello spazio sono più di 34'000. È però molto difficile stimare quanti siano quelli di dimensioni più piccole.