Scienze

Scoperto su Marte un grande lago sotterraneo di acqua salata

A individuarlo, stabile da molto tempo, con un diametro di 20 chilometri e una forma vagamente triangolare, è stato il radar Marsis

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25 luglio 2018
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A un chilometro e mezzo sotto i ghiacci del Polo Sud di Marte c’è un grande lago di acqua liquida e salata: lo ha scoperto il radar italiano Marsis della sonda Mars Express. Pubblicata su Science, la scoperta è stata presentata da Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), università Roma Tre, Sapienza e Gabriele d’Annunzio (Pescara), Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). A individuare il lago, stabile da molto tempo, con un diametro di 20 chilometri e una forma vagamente triangolare, è stato il radar Marsis (Mars Advanced Radar for Subsurface and Ionosphere Sounding), attivo dal 2005 a bordo sulla sonda Mars Express, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa). La scoperta, presentata presso l’Asi in una conferenza stampa diffusa in streaming e rilanciata in tutto il mondo dal canale televisivo della rivista Science, è la prima prova che sotto la superficie di Marte c’è acqua liquida. Arriva finalmente la risposta alla domanda che dal 1976 avevano sollevato le missioni Viking della Nasa: i loro dati indicavano con chiarezza che in passato Marte aveva avuto laghi, fiumi e mari, ma finora non si sapeva che fine avesse fatto tutta quell’acqua. "C’è stato un tempo in cui Marte era abitabile, con un clima simile alla Terra, ma nel tempo il pianeta ha perso la sua atmosfera e con essa l’effetto serra che riscaldava, e di conseguenza l’acqua è ghiacciata e poi è scomparsa. Restavano i segni lasciati dalla presenza dell’acqua, ma restava da capire dove fosse finita e capire dove andare a cercarla", ha detto Orosei, dell’Istituto di Radioastronomia di Bologna dell’Inaf. Il lago, buio e salato, è probabilmente profondo qualche metro e si trova nella regione di Marte chiamata Planum Australe, nel Polo Sud del pianeta. I dati raccolti dal radar Marsis fra maggio 2012 e dicembre 2015 mostrano che si tratta di una massa d’acqua stabile. Il grande lago buio e salato del Polo Sud potrebbe non essere l’unico: secondo i ricercatori potrebbero essercene altri e, adesso che sanno come cercarli, continueranno a farlo. Lago ha requisiti per la vita Il grande lago sotterraneo scoperto su Marte ha tutti i requisiti per ospitare la vita. Esiste da molto tempo, ha acqua liquida, sali ed è protetto dai raggi cosmici: questi, dicono gli autori della ricerca, sono elementi che potrebbero far pensare anche a una nicchia biologica. "L’acqua è stabile, c’è e resiste attraverso le stagioni e costituisce potenzialmente un habitat per la vita, ossia è un ambiente che potrebbe avere i requisiti per la vita", ha detto all’agenzia di stampa italiana Ansa il responsabile scientifico del radar Marsis Roberto Orosei, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e primo autore della ricerca, firmata con Enrico Flamini, docente di Planetologia presso l’Università di Chieti-Pescara e responsabile di progetto dell’esperimento Marsis per l’Asi, Elena Pettinelli, responsabile del laboratorio di Fisica Applicata alla Terra e ai Pianeti dell’Università Roma Tre, co-investigator di Marsis. L’esistenza di acqua liquida sotto uno spessore di ghiaccio di un chilometro e mezzo è possibile, ha spiegato Orosei, perché "a mantenere la sua temperatura al di sotto del punto di congelamento sono sia la pressione, sia la grande quantità di sali minerali disciolti in essa, soprattutto magnesio, calcio e sodio, noti per essere abbondanti nelle rocce marziane". Per Flamini i dati indicano che "si tratta di acqua permanente e che si trova in una nicchia protetta dalle radiazioni, con una temperatura bassa e sali disciolti probabilmente simili a quelli che ha osservato la sonda Phoenix nell’analisi dei ghiacci a Nord". Per questo, ha aggiunto, "potrebbe essere un ambiente in cui potrebbe esserci qualche forma di vita". Sappiamo infatti che su Marte sono presenti almeno tre dei quattro requisiti della vita, vale a dire: "la presenza di acqua liquida, che abbiamo trovato, la presenza di sostanze come carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo e zolfo, che su Marte ci sono, il perdurare di queste condizioni nell’ambiente e infine la presenza di una fonte di energia, che potrebbe esserci". La tecnica che ha permesso di trovare il lago marziano è simile a quella con cui sono stati visti i laghi sepolti sotto i ghiacci dell’Antartide e della Groenlandia, ha detto Pettinelli. "Sappiamo che in Antartide, sotto i ghiacci sul lago Vostok, sono stati scoperti batteri a basso metabolismo, organismi estremofili, capaci di adattarsi alle condizioni più incredibili". Non si può escludere di trovare qualcosa di simile su Marte, "ma – ha rilevato – non sarà il radar a dare la risposta".