Il Tar della Liguria impone la gara pubblica per l’organizzazione del festival che, dal 2026, potrebbe cambiare volto
Sanremo rischia di non essere più Sanremo, almeno a partire dal 2026: una sentenza del Tribunale amministrativo della Liguria ha infatti stabilito che il Comune di Sanremo, titolare del “marchio” del festival della canzone italiana, non può affidare direttamente alla Rai l'organizzazione della manifestazione ma deve organizzare una gara pubblica aperta a tutti gli operatori del settore. La sentenza non è definitiva e sia il Comune di Sanremo che la Rai hanno annunciato ricorso, ma il sindaco ha anche detto di essere pronto a dare seguito alla decisione del tribunale.
La sentenza, lunga 58 pagine, nasce dal ricorso presentato dalla Just Entertainment, società di edizione musicale e produzione di eventi che aveva presentato al Comune una manifestazione di interesse "ad acquisire la titolarità dei diritti di sfruttamento economico e commerciale del Festival di Sanremo". La questione ruota attorno alla distinzione tra la titolarità del marchio ‘Festival della Canzone Italiana’ e il format televisivo. Mentre la Rai mantiene la proprietà del format televisivo sviluppato negli anni, i giudici hanno ritenuto irregolare la concessione in uso esclusivo del marchio da parte del Comune di Sanremo all'emittente pubblica. Questo significa che, anche se la sentenza dovesse venir confermata e qualunque sia l'esito della gara pubblica, la Rai potrebbe teoricamente organizzare un festival musicale tale e quale all'attuale Sanremo, ma in una località diversa e con un altro nome. Allo stesso tempo, altre aziende potrebbero aggiudicarsi l'uso del marchio ‘Festival della Canzone Italiana’ a Sanremo, ma dovrebbero comunque organizzare un evento diverso da quello attuale. L'edizione 2025, già affidata a Carlo Conti, non è in discussione: il tribunale ligure ha infatti specificato che risulterebbe evidentemente sproporzionato e irragionevole incidere sull'edizione che si svolgerà tra pochi mesi.
Gli esponenti del Partito democratico hanno già chiesto di incontrare l'amministratore delegato della Rai Roberto Rossi, sottolineando come la sentenza "getti una forte ombra di incertezza su quello che rappresenta il più grande evento mediatico del servizio pubblico e la principale fonte di incasso pubblicitario della Rai". Il sindaco di Sanremo Alessandro Mager, come accennato, ha annunciato un'attenta analisi della sentenza per "pianificare le migliori strategie per il futuro". Di tutt'altro tono la reazione di Sergio Cerruti, managing director della Just Entertainment: "Davide ha abbattuto Golia, in questo Paese ogni tanto le cose vanno nel verso giusto", concludendo che "oggi abbiamo scritto un pezzo di storia, perché Sanremo è Sanremo, non è la Rai".