Sanremo

Måneskin, Di Capri, Paola Egonu nell’Italia ‘non tutta razzista’

Il caso Fedez, il caso Duro (Angelo) e la pallavolista co-conduttrice per una notte, che a domanda risponde (la conferenza, ‘Momento Lucci’ annesso)

(laRegione)
9 febbraio 2023
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«Sentire tutti questi numeri fa un certo effetto. Pensavo che sarebbe stato difficile eguagliare quei risultati, non avrei creduto che sarebbe stato possibile superarli». Altri numeri col più davanti per la quarta conferenza stampa del Sanremo dei record. Amadeus è felice, l’azienda pure. «Anche i temi sociali hanno, secondo me, un’importanza incredibile in questo successo», dice il direttore artistico. «Ho visto in sala signore e signori con le lacrime agli occhi dopo il racconto di quel che accade oggi, non cent’anni fa, in Iran. Lasciare una possibilità di chiedere aiuto è importante». A proposito dei "tre tenori della musica pop" – Gianni Morandi, Massimo Ranieri e Al Bano – prodottisi nel ‘golden moment’ musicale della serata di ieri, «sono tre supereroi della nostra storia, hanno coinvolto persone di qualsiasi età. Quando, mesi fa, li ho chiamati, tutti e tre hanno accolto la mia proposta con gioia. Vederli cantare e giocare tra di loro è un’immagine che non sbiadirà mai».

‘L’Italia è un Paese razzista che però sta migliorando’

«Sono emozionatissima», «ancora non ci credo», «non vedo l’ora». Per Paola Egonu, pallavolista alla quale una parte politica ha ‘intimato’ di non dire che l’Italia è un Paese razzista, la prima domanda è scontata: l’Italia è un Paese razzista? «Non c’è bisogno di una risposta, e sappiamo tutti perché», risponde. Incalzata: «Sì, ma questo non vuol dire che tutti lo sono. L’Italia è un Paese razzista che però sta migliorando. Non voglio fare la parte della vittima, ma semplicemente dire come stanno le cose». Nel monologo di questa sera, atteso a orari assai notturni, Egonu si racconterà. «Quindi ci sarà una parte legata al razzismo».

Come Sinéad O’Connor

Archiviato il caso Blanco, il caso Fedez. In un affondo che ha toccato più destinatari, Salvini incluso, così come Sinéad O’Connor stracciò il ritratto di Papa Wojtyla in tv, alle 23.30 della serata di ieri il rapper ha stracciato l’immagine del viceministro Galeazzo Bignami (Infrastrutture), la vecchia foto nella quale appare vestito da gerarca nazista. Stefano Coletta conferma il non essere stato a conoscenza della performance, se non che Fedez ne aveva annunciata una e anche il relativo cambiamento di programma: «Difendo la libertà sacrosanta di esprimersi attraverso qualsiasi forma d’arte. Ma, sempre a nome dei vertici Rai, mi dissocio fortemente dagli attacchi personali che la performance di Fedez ha rappresentato soprattutto nella gestualità, che può avere libertà espressiva, non quando diventa attacco personale, cosa che il servizio pubblico non può ammettere. Non è più libertà e diritto quando si trasforma in un attacco al viceministro che si era già scusato. Quando l’attacco diventa frontale e personale non c’è libertà che tenga».

Su Angelo Duro, e il monolgo anti-moralisti andato in scena nella notte, Amadeus: «Così come scommetto su cantanti ‘anomali’, allo stesso modo ho scommesso su di lui». Coletta: «Ho notato una parte di platea avvezza allo stile di Duro, e una che dissentiva. Penso che il codice irriverente con cui ha raccontato di fatto l’ambivalenza che si annida nel privato e nel pubblico della società sia uno sguardo legittimo che credo non abbia scandalizzato solo per il linguaggio ma per una certa quota di verità. Chi fa televisione deve anche innovare, anche se l’innovazione è distante dal proprio gusto personale. Ricordiamo i monologhi irriverenti che hanno calcato la scena di Sanremo negli anni».

‘Striscia la notizia’ annuncia l’offerta di una cordata interessata a rilevare il Festival alla scadenza del mandato Rai, dicembre 2023. Il Comune fa sapere che fa le ore piccole come gli artisti, la notizia è troppo fresca e se ne riparlerà.

Prima dello spettacolo, il momento Lucci:

Questa sera

Si ascolteranno tutte le canzoni, sottoposte a televoto e giuria demoscopica. Due consegne: il Premio del Comune di Sanremo ai Måneskin, sul palco a suonare con Tom Morello, e quello ‘Alla carriera’ a Peppino Di Capri.

I cantanti, in ordine di uscita:

Paola & Chiara

Mara Sattei

Rosa Chemical

Gianluca Grignani

Levante

Tananai

Lazza

LDA

Madame

Ultimo

Elodie

Mr. Rain

Giorgia

Colla Zio

Marco Mengoni

Colapesce Dimartino

Coma_Cose

Leo Gassmann

I Cugini di campagna

Olly

Anna Oxa

Articolo 31

Ariete

Sethu

Shari

gIANMARIA

Modà

Will