Sogno o son Festival

'Vai col lissio!': Sanremo, le pagelle della seconda serata

La ballad con pianoforte non tradisce, comanda Ermal Meta. Era la notte del punk da balera, di Bugo dov'è e di Orietta Berti (chapeau, Orietta)

Extraliscio, punk da balera (Keystone)
4 marzo 2021
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All'una e quaranta di mercoledì notte, o di giovedì mattina, dopo che Elodie ha cantato Mina senza farla rimpiangere (anzi), ascoltate tutte e 26 le canzoni – e mandati in finale le Nuove proposte Davide Shorty (‘Regina’) e Wrongonyou (‘Lezioni di volo’) – la Demoscopica ha così deciso: 1. Ermal Meta, 2. Annalisa, 3. Irama 4. Malika Ayane, 5. Noemi, 6. Fasma, 7. Francesca Michieilin e Fedez, 8. Lo Stato Sociale, 9. Willy Peyote, 10. Francesco Renga, 11. Arisa, 12. Gaia, 13. Fulminacci, 14. La Rappresentante di Lista, 15. Maneskin, 16. Max Gazzè, 17. Colapesce Dimartino, 18. Coma_Cose, 19. Extraliscio, 20. Madame, 21. Gio Evan, 22. Orietta Berti, 23. Random, 24. Bugo, 25. Ghemon, 26. Aiello.

Alla decima ora di musica, le 13 canzoni della serata, in ordine di apparizione sul palco, le abbiamo sentite così:

Orietta Berti, ‘Quando ti sei innamorato’ – “Come una fiamma ormai ti lassa il segno”, dove il “lassa” è il ruspante di tutta una carriera. Orietta Galimberti in arte Berti è la Dolly Parton d’Italia: due ventaglietti di pasticceria su completo blu catarifrangente e via sicura dentro un signor pezzo. E il melodico italiano che è in tutti noi s'accende di totale e incondizionato rispetto. Giudizio: lassa il segno

Bugo, ‘E invece sì’ – In completo Divani & Divani, è la risposta a Lucio Battisti, ma Lucio Battisti non gli aveva chiesto niente. Bugo sa che la canzone perfetta è onesta e paracula, timida e promiscua, meglio se con la chitarra da oratorio che poi la puoi suonare in spiaggia. Stando attenti a non esagerare con le citazioni. Giudizio: Il mio canto libero (da Morgan)

Gaia, ‘Cuore amaro’ – L’avesse cantata Elettra Lamborghini, sarebbe stato il trash. E invece è il trionfo dell'eleganza. Giudizio: Gaia e il resto scompare

Lo Stato Sociale, ‘Combat pop’ - Jannacci, Bennato, Brachetti, David Copperfield e la solita allegria. È tutto così allegro che ti manca Orietta Berti. Giudizio: e quindi?

La Rappresentante di Lista, ‘Amare’ – “Amare senza avere tanto, urlare dopo avere pianto, parlare senza dire niente” è la ‘Musica leggerissima’ che raramente diventa poesia, e qui lo fa. Per la gioia nostra e delle radio. Giudizio: eletta

Malika Ayane, ‘Ti piaci così’ – Dove c’è Pacifico, c’è casa. Se mai l’orchestra volesse lanciare gli spartiti (era il 2010, il Principe Emanuele Filiberto le scippò il podio), sarebbe un gesto di giubilo. Con il timbro di Malika, dalle parti di Annie Lennox. Giudizio: euritmica

Extraliscio, ‘Bianca luce nera’ – Forse non è il tormentone che sognavamo, ma Mirco Mariani è Casadei che entra nel corpo di Dave Stewart. Ci sono la Romagna e il Sangiovese, la piadina e il pedalò, l’allegro ragazzo morto e due allegri ragazzi vivi che ballano il punk da balera. È il delirio, è l’imponderabile, è fare il bagno di notte a Gatteo Mare. Giudizio: hai mai pensato a quel progetto di esportare la piadina romagnola?

Ermal Meta, ‘Un milione di cose da dirti’ – Quando Ermal Meta sbaglierà un colpo, battete un colpo. Giudizio: l’essenziale

Random, ‘Torno a te’ – Chi nasce rapper non muore cantante, nemmeno Jovanotti. Noto per il tormentone estivo ‘Sono un bravo ragazzo un po’ fuori di testa’, esponente della corrente maxpezzaliana per la quale tutto s’incastra, basta spostare l’accento (pàura, sempré), entra Ed Sheeran ed esce Eddie Murphy. Giudizio: sono un bravo ragazzo un po’ stonato

Fulminacci, ‘Santa Marinella’ – Fulminacci Fulminacci, per piccino che tu sia, tu mi sembri un adulto (non fa rima, ma nelle canzoni la rima non è obbligatoria). Visto che Brunori Sas al Festival non ci vuole andare (mica scemo), e visto che Silvestri ci è appena stato, Filippo ne fa le veci. Giudizio: (cantautore per cantautore) lasciarsi un giorno a Roma

Willie Peyote, ‘Mai dire mai (la locura)’ – Ne ha per tutti, Willie Peyote, mancano solo la pioggia e il governo bastardo. Un po’ grillo parlante un po’ sputasentenze, un po’ Frankie Hi-NRG un po’ J-Ax italiano medio (prima di duettare con Al Bano). Per cantare cose così ci vogliono gli attributi. Giudizio: Willie Coyoni 

Gio Evan, ‘Arnica’ – Più che una canzone (giudizio:) una terapia di gruppo

Irama, ‘La genesi del tuo colore’ – Vocal transformer, vocoder e altre stregonerie dardustiane per un brano Nek-evolution che funziona anche col vestito delle prove. Ispiratagli “da due donne che si rasano il capo a vicenda“, nemesi del parrucchiere positivo al Covid. Giudizio: fatti avanti Irama

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La frase della serata: «C****, è importante darsi un’occasione» (Elodie)

Premio In Tutti I Luoghi In Tutti I Laghi 2021
Per la seconda serata: “Ci vestiremo di vertigini” – Irama, ‘La genesi del tuo colore’
All'unanimità, vincitore assoluto è “Sesso ibuprofene” – Aiello, ‘Ora’

L’albo d’oro, aggiornato:
2017 – “E smettila di smettere” – Marco Masini, ‘Che giorno è’
2018 - “Prendimi la mano, scappiamo via lontano. In un mondo senza nebbia, in un mondo senza rabbia” - Giovanni Caccamo, ‘Eterno’
2019 – “Scoprire nuove tenebre tra le tue cosce dietro le orecchie” – Ex-Otago, ‘Solo una canzone’
2020 – ‘Innamorata di un altro cabròn, esta es la historia de un amor’ - Elettra Lamborghini, ‘Musica (e il resto scompare)’
2021 - ‘Sesso ibuprofene’ - Aiello, ‘Ora’