Pensiero

‘La Chiesa vede ancora le donne come persone di seconda classe’

La bordata della responsabile della prevenzione in materia di integrità spirituale, mentale e fisica della Diocesi di Coira

Karin Iten sulla sinistra
(Keystone)
4 giugno 2023
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Karin Iten, responsabile della prevenzione in materia di integrità spirituale, mentale e fisica della Diocesi di Coira, critica l'immagine che la Chiesa cattolica ha delle donne e la sua morale sessuale.

"La Chiesa vede ancora le donne come persone di seconda classe", afferma Iten in un'intervista pubblicata dal SonntagsBlick. All'interno dell'organizzazione solo gli uomini possono diventare diaconi e sacerdoti, raggiungendo quindi posizioni di potere.

L'esperta – che è in carica dal 2020 e che ha rassegnato le dimissioni per la fine di agosto: è notizia della settimana scorsa – critica la cultura della Chiesa in materia di sesso: "Gli ideali e la realtà sono molto distanti: negli ultimi tre anni ho visto molta ipocrisia e menzogna. Non credo che nemmeno i vescovi sostengano la morale sessuale cattolica, perché ci sono troppe cose che non vanno bene: ma non sono pronti ad ammettere gli errori e i vicoli ciechi della morale sessuale e della loro Chiesa".

Secondo l'intervistata così facendo gli alti prelati accettano che l'organizzazione ecclesiastica diventi non più credibile. "I vescovi potrebbero essere molto più coraggiosi in Svizzera", aggiunge.

Malgrado i casi di abusi sessuali, non tutte le Diocesi elvetiche hanno i propri responsabili della prevenzione: "Ufficialmente la prevenzione è importante per tutti. Ma alcune sessioni di formazione non sono sufficienti. Il vero lavoro di prevenzione è molto scomodo e non tutti i vescovi svizzeri hanno voglia di svolgerlo".

Secondo Iten la Chiesa cattolica non può andare avanti così: "Il crollo è troppo avanzato: la Chiesa deve fare di tutto per evitare di diventare una setta". Non basta però fare rotolare qualche testa. "Finché il sistema non cambia e le persone vengono semplicemente sostituite, tutto rimarrà uguale", conclude la specialista che in futuro lavorerà per un'organizzazione di protezione dei minori nel settore dell'asilo.

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