Il Prefestival con il documentario dello scrittore italiano, l'Orchestra che suonerà su ‘The Crowd’ di King Vidor e l’extraterrestre per i più piccoli
Inizierà così la 77esima edizione del Locarno Film Festival: il Prefestival con la prima di ‘Fiore mio’ (2024), il nuovo documentario dello scrittore Paolo Cognetti (‘Le otto montagne’); il capolavoro del cinema muto ‘The Crowd’ (1928) di King Vidor, nella prima giornata di Festival, con musiche dal vivo eseguite dall’Orchestra della Svizzera italiana (Osi); ‘E.T. l’extraterrestre’ (1982) di Steven Spielberg, il Prefestival dedicato al pubblico più giovane e alle famiglie.
‘Fiore mio’ debutterà in prima mondiale martedì 6 agosto alle 21.15 in Piazza Grande, per l’appuntamento Prefestival a ingresso libero. Riprendendo alcuni dei temi affrontati ne ‘Le otto montagne’, da cui Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch hanno tratto l’omonimo film presentato a Cannes, il primo lungometraggio di Cognetti racconta del suo profondo amore per il Monte Rosa, intrecciando incontri, dialoghi e riflessioni personali con immagini spettacolari delle sue escursioni sul massiccio alpino. ‘Fiore mio’ sarà distribuito nei cinema di tutto il mondo e uscirà in Italia il 25, 26 e 27 novembre.
Il giorno successivo – il 7 agosto alle 15.30 al Palexpo (Fevi) – l’Osi affronterà l’opera di King Vidor, a lungo considerata da molti cinefili come l’apice dell’era del muto. La colonna sonora eseguita durante la proiezione è opera di Carl Davis, celebre compositore britannico scomparso l’anno scorso.
Un passo indietro a domenica 4 agosto alle 21.15 in Piazza Grande, quando le famiglie e il pubblico più giovane del Locarno Film Festival avranno l’occasione di vedere sul grande schermo, sempre gratuitamente, la versione italiana di ‘E.T. l’extra-terrestre’ di Steven Spielberg, che inaugurerà la selezione dei Locarno Kids Screenings. Durante il Festival, il Vision Award Ticinomoda verrà conferito a Ben Burtt, sound designer cui è riconosciuto il merito di aver trovato l’indimenticabile voce originale di E.T.: durante la lavorazione del film, infatti, Burtt si era imbattuto in una fumatrice accanita e le aveva chiesto di pronunciare l’immortale frase “E.T. telefono casa!”. Il resto è storia.