Culture

Museo storia naturale New York, via le ossa umane dalle vetrine

L'iniziativa del museo coincide con un esame di coscienza da parte di istituzioni culturali

Ossario
(Keystone)
16 ottobre 2023
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Il Museo Americano di Storia Naturale di New York, uno dei più illustri al mondo, ha ritirato dalle vetrine la sua intera collezione di ossa umane – circa 12mila reperti – molte delle quali appartenenti a nativi americani e schiavi. “Nulla di quanto esposto è così essenziale agli scopi e alla narrativa dell'esposizione da controbilanciare i dilemmi etici presentati dal fatto che resti umani sono presentati accanto e sullo stesso piano di oggetti”, ha scritto allo staff Sean Decatur che in aprile è diventato presidente del museo. Oltre a rimuovere le ossa dalle vetrine, verranno migliorate le condizioni dei magazzini dove i resti umani sono conservati. Si approfondiranno inoltre gli studi per capirne l'origine e l'identità e, dove possibile, procedere a restituirli alle rispettive comunità o discendenti.

L'iniziativa del museo, celebre per i suoi dinosauri e per un planetario ‘state of the art’, coincide con un esame di coscienza da parte di istituzioni culturali sul possesso di resti umani, spesso acquisiti per perseguire teorie scientifiche screditate e razziste come l'eugenetica. Lo Smithsonian, che ha una delle più vaste collezioni del genere al mondo, recentemente ha fatto mea culpa, mentre a Filadelfia il Penn Museum ha ritirato dalle gallerie tutti i resti umani con l'eccezione delle mummie: “L'idea è di mettere al primo posto la dignità umana e i desideri delle comunità e dei discendenti”, ha detto il direttore Christopher Woods. Nella lettera allo staff, Decatur, che è afro-americano, ha spiegato che “nell'Ottocento e nel Novecento molti studiosi usavano queste collezioni per dimostrare teorie basate sulla supremazia della razza bianca”.

Il museo di New York possiede tre tipi di resti. Oltre duemila appartengono a nativi e avrebbero dovuto essere restituiti ai discendenti sulla base di una legge federale adottata oltre 30 anni fa ma per attuare la quale, per mancanza di fondi e di personale, la ricerca marca il passo.

Il secondo gruppo è costituito dagli scheletri di cinque afro-americani adulti trovati nel 1903 in un cimitero per schiavi di Manhattan. Il terzo gruppo è la cosiddetta ‘collezione medica’: ne fanno parte i resti di circa 400 newyorchesi poveri morti negli anni '40 senza che nessuno ne reclamasse i cadaveri e i cui corpi furono donati dal municipio alle facoltà di medicina cittadine per ricerche anatomiche, finite le quali gli scheletri passarono nelle collezioni del museo.

I nomi di questi individui è inventariato e i ricercatori studieranno se esistono discendenti ancora in vita da contattare per una eventuale restituzione.