Autore di romanzi, racconti, opere teatrali, radiodrammi, traduzioni e saggi, nel 1998 fu criticato per alcune dichiarazioni sulla memoria di Auschwitz
Lo scrittore tedesco Martin Walser è morto all'età di 96 anni. Autore di romanzi, novelle, racconti, opere teatrali, radiodrammi, traduzioni e saggi, scrisse dagli anni ‘50 fino al 2022, anno delle sue ultime pubblicazioni. Per decenni considerato un autore impegnato a sinistra, nel 1998 fu criticato per alcune dichiarazioni sulla memoria di Auschwitz.
L'aspra controversia sulla figura intellettuale di Walser era nata quando, durante il discorso per il Premio internazionale per la pace degli editori tedeschi del 1998, lo scrittore parlò di una "strumentalizzazione di Auschwitz", paragonata a "un mezzo di intimidazione che può essere usato in qualsiasi momento, o una clava morale". Le sue dichiarazioni furono criticate con forza in Germania. Nel febbraio 2015, lo scrittore avrebbe poi pubblicato l'antologia ‘Unser Auschwitz’, insieme al professore di letteratura tedesca moderna all'Università di Wuppertal, Andreas Meier, che aveva lo scopo di documentare il suo impegno profuso per tutta la vita sull'argomento. I critici parlarono di una conversione e persino di un tentativo di riabilitazione. "Lo trovo assurdo", li liquidò Walser. "Scusi, riabilitazione, cosa significa? Significa che qualche criminale deve essere riabilitato. Si vede l'uso sconsiderato delle parole straniere”. Dagli anni ’60, lo scrittore si era prima schierato contro la guerra in Vietnam e in favore del cancelliere socialdemocratico Willy Brandt.
Walser è stato considerato come uno dei grandi autori tedeschi, in particolare per quanto riguarda l'analisi senza sconti della società tedesca-occidentale. Nato nel 1927 in Baviera, si cimentò nelle sue prime poesie giovanissimo, già a 12 anni. Dopo aver lavorato come giornalista, pubblicò nel 1955 la raccolta di racconti ‘Ein Flugzeug über dem Haus’ ma divenne conosciuto al grande pubblico con il suo romanzo d'esordio, ‘Matrimonio a Philippsburg’, con cui vinse il Premio Hermann Hesse. Tra i titoli più noti, ‘Dopo l'intervallo’ (1964) e ‘L'unicorno’ (1969), spaccati di vita tedesca del boom economico. Grande scalpore fece nel 2002 ‘Morte di un critico’, per il quale venne accusato di essersi deliberatamente scagliato contro Marcel Reich-Ranicki, padre della critica letteraria tedesca del secondo Novecento.
All'età di 95 anni, Walser ha pubblicato ‘Libro dei sogni’ e, un anno prima, la raccolta di poesie ‘Sprachlaub’.