Daniel Maillet, figlio dell'artista morto nel 1990, ha creato uno spazio espositivo che sarà inaugurato venerdì 26 luglio
Riapre l'atelier di Leo Maillet a Verscio, trasformato dal figlio Daniel in uno spazio espositivo.
Leo Maillet si era infatti trasferito a Verscio nel 1962, dove aveva avviato un lungo sodalizio con il clown Dimitri. Proprio gli acquerelli nati dagli "appunti" realizzati, tra il 1972 e il 1988, durante gli spettacoli di Dimitri sono il tema della prima mostra nello spazio di Verscio, intitolata ‘Ludus’ e che sarà inaugurata venerdì 26 luglio alle 18 e rimarrà visitabile fino al 18 agosto.
Nato a Francoforte sul Meno nel 1902, figlio di un commerciante di cappelli, Leo Maillet nel 1925 si iscrive alla Städelschule di Francoforte: il suo interesse si rivolge soprattutto alle tecniche grafiche. Nel 1930 viene ammesso nella classe di pittura di Max Beckmann, ma nel 1932, dopo la morte del padre, deve interrompere gli studi per rilevarne il negozio. Le difficoltà economiche e l’ascesa del nazionalsocialismo che considera anche la sua arte «degenerata» lo inducono a emigrare prima in Lussemburgo e poi a Parigi. A partire dal 1944 ripara in Svizzera e riprende l’attività artistica; vive dapprima tra Basilea, Zurigo e poi anche in Ticino, dove aveva brevemente soggiornato già alla fine degli anni Venti. Nel 1989 il Museo d’arte di Mendrisio allestisce la sua prima retrospettiva. Muore a Bellinzona nel 1990.