Arte

È morta l'artista olandese Jacqueline de Jong

Nel corso dei suoi sei decenni di carriera ha sperimentato una varietà di stili, dalla Pop Art al Realismo, sempre con un occhio al commento sociale

‘The Backside of Existence’, Art Basel 2021
(Keystone)

L'artista olandese Jacqueline de Jong, strettamente legata all'Internazionale Situazionista, movimento marxista libertario, è morta all'età di 85 anni per un tumore al fegato ad Amsterdam. L'annuncio della scomparsa, avvenuta il 29 giugno, è stato dato dai suoi familiari alla stampa olandese. Nel corso dei suoi sei decenni di carriera, De Jong ha sperimentato una varietà di stili, dalla Pop Art al Realismo, ma sempre con un occhio al commento sociale. Conosciuta principalmente per i suoi dipinti, De Jong ha rivolto la sua visione radicale anche alla scultura, alla grafica, all'editoria e alla gioielleria. Il suo lavoro ha trattato di violenza ed erotismo e si è impegnata a fondo nella politica rivoluzionaria della sua epoca.

De Jong era nata nella città olandese di Hengelo il 3 febbraio 1939 da genitori ebrei. Durante la Seconda guerra mondiale, fuggì con la madre in Svizzera, aiutata a passare il confine dalla resistenza antinazista dopo essere stata brevemente catturata dalla polizia francese, che intendeva deportarla nel famigerato campo di internamento di Drancy. Inizialmente aveva progettato di diventare un'attrice, tanto da frequentare la Guildhall School of Music & Drama di Londra. Ma il suo percorso artistico subì una svolta decisiva dopo l'incontro con il pittore danese e fondatore del gruppo Cobra Asger Jorn nel 1959 – i due ebbero poi una tumultuosa storia d'amore durata dieci anni – e l'adesione alla provocatoria Internazionale Situazionista del filosofo e sociologo francese Guy Debord un anno dopo.

Dopo essere stata espulsa da quest'ultimo gruppo, ha fondato e diretto la rivista sperimentale ‘The Situationist Times’ tra il 1962 e il 1967, fornendo uno spazio di collaborazione a scrittori, poeti e artisti visivi. In quegli stessi anni visse a Parigi, dove sviluppò la passione per la litografia insieme a un acceso impegno politico, che durante le rivolte della contestazione del maggio 1968 le varrà il ritiro del permesso di soggiorno in Francia. Dalla seconda metà degli anni Sessanta espose le sue opere in tutta Europa. Le sue serie ‘Accidental Paintings’ e ‘Suicidal Paintings’ combinano la violenza con l'umorismo. De Jong è passata dall'Espressionismo Astratto ai dipinti figurativi e viceversa, affrontando temi come la guerra e il desiderio sessuale (in particolare nella serie umoristica ‘Private Lives of Cosmonauts’ del 1966), i giocatori di biliardo (negli anni Settanta) e le patate deformi (nel 2010).

Nel 2009, insieme al secondo marito Thomas H. Weyland, ha dato vita alla Weyland De Jong Foundation, che sostiene artisti d'avanguardia a partire dai 50 anni. Un decennio più tardi, ha ricevuto il premio Aware – riconoscimento francese per le donne artiste – per una carriera di quasi sei decenni che è rimasta radicale fino alla fine.

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