Arte

Pionieri dell'arte immersiva esposti a Losanna

Fino al 3 marzo 2024, il Museo cantonale di Belle Arti indaga un fenomeno caro all'industria dell'intrattenimento, ma noto già nella 2ª metà del XX secolo

‘Hole in home’ (1966) di Ferdinand Spindel
(Keystone)
7 novembre 2023
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Il Museo cantonale di Belle Arti (Mcba) di Losanna esplora le origini dell'arte immersiva, arte attualmente in voga, tanto cara all'industria dell'intrattenimento, ma emersa già nella seconda metà del 20esimo secolo. Visibile fino al 3 marzo 2024, ‘Immersione. Le origini: 1949-1969’ svela quattordici installazioni immersive, in gran parte ricostruite per la prima volta dalla loro creazione.

Il direttore del Mcba, Juri Steiner, definisce quanto esposto “opere audaci” che all'epoca della loro creazione, erano accantonate in alcune gallerie d'arte. “I musei non erano pronti a esporle perché avrebbero fatto scandalo”. Diventata ormai alla moda, l'arte immersiva al giorno d'oggi fa parlare di sé con, fra le altre, proiezioni giganti di quadri di pittori celebri, come Klimt, Van Gogh e Frida Kahlo. Rischiando talvolta di “tradire” un'opera, non concepita per questo tipo di “spettacolo”, parole del curatore della mostra, Camille Lévêque-Claudet. Le opere presentate al Mcba sono invece state “appositamente concepite per essere immersive”, afferma il co-curatore Choghakate Kazarian.

L'esposizione si apre con una creazione dell'87enne bernese Christian Megert che, in una sala coperta da specchi, permette ai visitatori di “sdoppiarsi all'infinito”. Poco più in là, si può entrare in una “caverna” di mousse rosa, camminare in uno “spazio lunare” riempito di biglie in polistirene o deambulare in una sala colma di piume. Un'opera che mescola palloncini fluttuanti, luce stroboscopica e musica psichedelica simula “l'esperienza dell'Lsd”. In un'altra creazione, un corridoio che si stringe progressivamente, si approccia la claustrofobia.

Fra le installazioni si trova anche quella dell'italo-argentino Lucio Fontana (1899-1968), considerato come il pioniere dell'arte immersiva. La sua opera ‘Ambiente spaziale a luce nera’ (1949) fa riferimento alla conquista dello spazio con una scultura in forma di virgola ricoperta di pittura fluorescente.