Mostra

Annapia e Gualtiero: due modi di guardare il mondo

Lo Spazio polivalente Arte e Valori di Giubiasco ospita le opere degli artisti Antonini e Mascanzoni, in un tributo alla diversità. Fino al 2 aprile.

Uno scorcio di alcune opere di Gualtiero Mascanzoni
12 marzo 2023
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Due mondi. Due modi diversi di guardare, due prospettive differenti ma complementari, perché danno letture, quand’anche contrastanti, pur sempre possibili, «che possono coesistere, dialogare e apprendere l’uno dall’altro». Suzanne Carenini introduce con queste parole la visita alla mostra temporanea ‘Due mondi. Annapia Antonini e Gualtiero Mascanzoni’, allestita allo Spazio polivalente Arte e Valori di Giubiasco. Un’esposizione – visitabile fino al prossimo 2 aprile – curata dal collezionista Gioachino Carenini, marito di Suzanne.

I due artisti sono bellinzonesi e coetanei (Mascanzoni è nato nel ’41, Antonini nasce nel 1942), ma la loro estetica differisce per sguardo, soggetti ed espressione, seppur siano accomunati dalle tecniche, in particolare pittura e incisione. Numerose opere di una e dell’altro abitano le tre sale della galleria giubiaschese: due al pianterreno e una interrata. Entrando, il locale sulla sinistra propone l’allestimento di Annapia Antonini, mentre lavori pittorici di Mascanzoni sono allestiti nella stanza di sinistra. Lo spazio interrato è punto di incontro dove una serie di incisioni di uno e dell’altra entrano in dialogo. «La mostra vuole essere altresì un tributo alla diversità», sottolinea la nostra guida.

Casa

Casa. Le opere di Annapia Antonini sono casa, delicate e forti insieme esprimono quella dimensione, quel concetto domestico dove stanze, finestre, cieli, nature morte, paesaggi dalle prospettive insolite non rappresentano solo (l’avverbio andrebbe virgolettato) loro stessi, ma sembrano essere simboli chiamati a evocare stati d’animo, riposti anche nei "timbri" di colore (il termine musicale è usato volutamente). Durante l’inaugurazione della mostra, l’artista e docente Paolo Blendinger ha detto del lavoro di Antonini che è "una pittura consolatoria, con una nota di nostalgia, come se avesse la poesia in punta di pennello", ricorda Suzanne Carenini.


La sala dedicata ad Annapia Antonini

L’artista, che vive fra il Ticino e Parigi (città natia del marito), ha studiato disegno con Giuseppe Bolzani. Nella capitale francese ci è arrivata agli inizi degli anni Sessanta per studiare pittura con Mac Avoy, Pierre Jérôme e Pierre Guastalla; al contempo ha seguito corsi di incisione all’atelier Friedländer. Negli anni, i suoi lavori sono stati esposti in diverse mostre personali fra Europa, Stati Uniti, Estremo Oriente e Brasile. Inoltre, questi figurano anche in diverse collezioni private e musei. Meglio delle mie, cito le parole di Anthony Dawson: "La tecnica che permette ad Annapia Antonini di esprimersi con una tale sicurezza non prevale mai, ma, come per tutti i veri artisti, c’è in lei una padronanza dei mezzi, che, se seduce i sensi, non ci fa dubitare che sappia esattamente dove vuole arrivare".

Campiture

Di tutt’altro tono, anzi toni è l’operato di Gualtiero Mascanzoni, che ha nella figura (spesso femminile) la propulsione alla creazione: «Parte dalla forma, dal figurativo per poi astrarli. La sua è una pittura di movimento e campitura», mi soccorre Suzanne. Il dinamismo dato dalle linee e dal contrasto fra i toni impiegati sulle tele non pare essere un movimento esteriore, ma qualcosa di interiore, intimo. Lo stesso artista ha affermato che "qualunque oggetto suscita in ognuno di noi una emozione (…). L’emotività più o meno intensa è tradotta con dei gesti, esteriori, i quali possono essere concreti se interpretati graficamente. Il concepimento, la creazione, la funzione organica stessa del nostro corpo (alcune sue opere paiono l’intrecciarsi di vasi sanguigni; ndr); i rapporti umani in un mondo tecnologico dove nulla è lasciato al caso".

Mascanzoni si è formato alla Scuola cantonale di belle arti di Losanna e anche all’Académie de la Grande Chaumière di Parigi; negli anni successivi ha insegnato al ginnasio. Agli anni Sessanta risalgono le sue prime mostre, collettive e personali. "Nel mio lavoro nelle tre dimensioni, come nella pittura, c’è sempre un riferimento alla figura umana, sia in senso figurativo che filosofico", si legge altrove.

Nelle tre sale, sono esposte anche numerose sculture dell’artista bellinzonese (nato come pittore), che entrano in dialogo non solo con le sue pitture e incisioni, ma anche con le opere di Antonini.

Non solo arte

Lo Spazio polivalente Arte e Valori nasce dalla volontà dei coniugi Carenini che lo aprono nel 2016. Annualmente propongono tre mostre (questo in seguito alla pandemia). «Lo spazio è nato per passione – racconta Suzanne –. È un luogo privato, ma spinto dal desiderio di condivisione».

Il duplice appellativo – arte e valori – dà quindi la doppia dimensione: l’espressione artistica che trova spazio nella galleria e i valori, non intesi come prodotti di lusso, ma come ideali degli esseri umani, chiarisce la nostra ospite. Oltre alle esposizioni, marito e moglie propongono cicli di conferenze e incontri dedicati, come l’iniziativa legata a Dante Alighieri nel 2021, nel settecentenario dalla morte; oppure la serie di incontri legati alla gentilezza.

La mostra ‘Due mondi’ è visitabile di sabato e di domenica, dalle 14 alle 17.30; per visite fuori orario è possibile organizzarle telefonando allo 076 435 19 46.

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