Arte

Gran Premio svizzero d’arte/Prix Meret Oppenheim, i vincitori

Premiati l’artista Uriel Orlow, il collettivo di architetti Parity Group e lo storico d’arte ed esperto di architettura Stanislaus von Moos

Uriel Orlow
(Keystone)
2 febbraio 2023
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L’artista Uriel Orlow, il collettivo di architetti Parity Group e lo storico d’arte ed esperto di architettura Stanislaus von Moos sono i destinatari del Gran Premio svizzero d’arte/Prix Meret Oppenheim 2023, onorificenza attribuita dall’Ufficio federale della cultura (Ufc) su raccomandazione della Commissione federale d’arte.

Dal 2001, il riconoscimento viene attribuito a personalità di spicco del mondo dell’arte, della mediazione artistica, dell’architettura, della ricerca o della critica. Ciascuno dei vincitori riceverà 40mila franchi. I riconoscimenti verranno assegnati il prossimo 12 giugno a Basilea; seguirà il vernissage della mostra degli Swiss Art Awards a margine di Art Basel.

I vincitori

"Artista impegnato la cui pratica riecheggia i dibattiti contemporanei". Così l’Ufc annuncia il conferimento del premio a Uriel Orlow, nato a Zurigo nel 1973, vive fra la città sulla Limmat, Lisbona e Londra. La sua pratica integra colonialismo, giustizia sociale ed ecologia, espandendo il concetto di arte attraverso l’utilizzo di diversi media. Internazionalmente noto, Orlow ha esposto le sue opere alla 54esima Biennale di Venezia nonché alla biennale itinerante europea Manifesta 9 e 12 a Genk, in Belgio, e a Palermo. L’artista ha inoltre ricevuto numerosi riconoscimenti, fra questi tre Premi svizzeri d’arte.

L’8 marzo di ogni anno, il collettivo Parity Group, istituito nel 2014, organizza il simposio Parity Talks in occasione della Giornata internazionale della donna. Da questo è nato il ‘Manifesto dei 9 punti per la parità’ che ha permesso di nominare un più gran numero di donne alla cattedra del Dipartimento di architettura dell’Eth. "Un’iniziativa che promette parità, diversità e critica istituzionale in seno al Politecnico federale (Eth) di Zurigo, dove è nato", il commento dell’Ufc.

Von Moos, nato a Lucerna nel 1940, vive e lavora a Zurigo ed Ennetbürgen (Nw). In qualità di ricercatore, curatore e professore costruisce ponti fra diverse discipline tra cui architettura e arte. Professore emerito all’Università di Zurigo, dove ha studiato, ha insegnato anche ad Harvard e Princeton. A soli 28 anni ha pubblicato la prima monografia critica sull’opera di Le Corbusier (1887-1965), considerata ancora oggi un’analisi essenziale del modernismo architettonico. Nel 1971 ha fondato assieme all’architetto bernese Hans Reinhard la rivista ‘archithese’. Viene lodato dall’Ufc "per il suo ruolo di mediatore al crocevia fra diverse discipline".