A 110 anni dalla nascita, il Museo delle culture di Milano propone una mostra dedicata al lavoro di uno dei grandi fotoreporter del XX secolo
“Se le tue foto non sono abbastanza buone, vuol dire che non eri abbastanza vicino”; la citazione è di Robert Capa, uno dei più grandi maestri della fotografia del Ventesimo secolo. In occasione dei 110 anni dalla sua nascita (22 ottobre 1913, morì in Vietnam il 25 maggio 1954), il Museo delle culture di Milano (Mudec) gli rende omaggio con una mostra personale che ripercorre i principali reportage di guerra e di viaggio che Capa realizzò durante vent’anni di carriera, che coincisero con i momenti cruciali della storia del Novecento.
Realizzata con la collaborazione dell’agenzia Magnum Photos, la mostra, a cura di Sara Rizzo, riunisce un importante corpus di fotografie: oltre 80 stampe originali, accompagnate da alcuni documenti d’epoca provenienti dalla collezione di Magnum. Attraverso sette sezioni e con un percorso diacronico vengono raccontati i più importanti reportage in bianco e nero realizzati da Robert Capa: dagli esordi a Berlino e Parigi (1932-1936) alla guerra civile spagnola (1936-1939); dall’invasione giapponese in Cina (1938) alla Seconda guerra mondiale (1941-1945); dal reportage di viaggio in Unione Sovietica (1947) a quello sulla nascita di Israele (1948-1950), fino all’ultimo incarico come fotografo di guerra in Indocina (1954).
L’azione – con tutta la sua dinamicità e forza propulsiva – spicca tra gli scatti come un fil rouge, che si dipana anche nei ritratti presenti in mostra, volutamente pochi e scelti per ricordare al pubblico i volti della Storia o della sua storia personale, come quello di Picasso, fotografato nel suo studio di Parigi dove era rimasto anche durante l’occupazione, e dell’amico Steinbeck con cui intraprese il viaggio oltre la cortina di ferro, nel ’47.
Aperta lo scorso mese di novembre, la mostra sarà visitabile fino al 19 marzo 2023.