Verzasca Foto Festival

Case che respirano, immagini di vita quotidiana

Il tema della nona edizione (31 agosto - 4 settembre) esplora la pluralità degli spazi abitativi e chi li popola. Novità: aperta la Casa della fotografia

Foto di Dina Oganova
(© Verzasca Foto Festival)
22 agosto 2022
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È difficile dire quali siano i sentimenti provati adesso, giunti alla nona edizione, pensando al cammino fatto finora: «Quando si costruisce un progetto come questo è chiaro che la speranza è quella che vada il più lontano possibile e sulle sue gambe». A pochi giorni dall’inizio dell’edizione 2022 del Verzasca Foto Festival (‘Case che respirano’, da mercoledì 31 agosto a domenica 4 settembre prossimi), le emozioni provate dal direttore artistico e fotografo Alfio Tommasini sono ineffabili: sì, perché il lavoro da fare è tanto e, a ridosso dell’evento, le energie sono concentrate sullo svolgimento di una manifestazione che negli anni è cresciuta, diventando man mano grande.

«Il Festival, lo dico con umiltà, è riconosciuto non solo a livello svizzero, ma anche all’estero. Con il passare degli anni ha acquisito infatti una dimensione internazionale, tanto da essere riconosciuto negli ambienti fotografici. Inoltre, ed è una delle sue missioni, la rassegna è una porta d’entrata in Europa per i fotografi emergenti, provenienti per esempio dall’America Latina e dall’Asia».

La nona edizione porterà allora nella regione le opere di una ventina di fotografi nazionali e internazionali che presenteranno i loro lavori principalmente a Brione Verzasca e Gordola, nella Casa della fotografia, «la grande novità di quest’anno».

Uno spazio aperto tutto l’anno

Alfio ci racconta la ‘Casa della fotografia’. «È la concretizzazione di uno dei nostri obiettivi principali dopo anni d’interazione espositiva col paesaggio». Il progetto era nell’aria da tempo, ma la sua gestazione è stata lunga e complicata a causa «della ricerca infruttuosa e molto difficile di un edificio» che potesse dare corpo all’idea. «A lungo abbiamo cercato uno spazio vicino alla valle per proporre attività culturali ed espositive su tutto l’arco dell’anno: mostre, laboratori, incontri sulla fotografia, ma anche un luogo per custodire l’archivio storico della Verzasca e del Piano con il materiale repertoriato e quello realizzato in otto anni dai fotografi ospiti delle residenze artistiche». Soprattutto, questa casa risponde alla volontà di sviluppare e aprire nuovi spazi non solo per la fruizione, ma principalmente per dare occasione di incontro, che dà luogo a creazione di dinamiche e scambio. Cosicché lo spirito e la vivacità del Festival possano vivere tutto l’anno.

Ribattezzata informalmente ‘casa azul’ – nome evocativo per chi conosce un po’ la pittura messicana –, l’antica villa gordolese, abbandonata da una quarantina d’anni, è stata rivalorizzata con alcuni interventi: «Con questo progetto desideriamo creare un luogo aperto, accogliente e facilmente accessibile per tutti. Crediamo che in Ticino siano necessari più spazi che nascano dal basso e che non abbiano come obiettivo primario la monetizzazione o la promozione turistica, bensì che offrano la possibilità di sviluppare arte e idee a chi desidera essere attivo sul territorio». Purtroppo però, il prossimo autunno l’Associazione Verzasca Foto dovrà lasciare la storica villa, perché è stata acquistata e, molto probabilmente, il suo destino sarà la demolizione. «Ci troveremo nuovamente nella situazione di cercare un’altra sistemazione», chiosa il direttore artistico, con un filo di rammarico nella voce.

Fino ad allora, la Casa sarà fruibile (e vale la pena approfittarne) e ospiterà l’allestimento dei progetti degli artisti in residenza quest’anno: Anita Khemka e Imran Kokiloo (India), Belhassen Handous (Tunisia), He Bo (Cina), Jake Niemiec (Stati Uniti), Lisa Lurati (Svizzera), Maryna Shtanko (Ucraina), Victor Zea (Perù). «Ognuno di loro avrà a disposizione una stanza dove presentare il proprio lavoro concepito e sviluppato sul nostro territorio durante l’estate».

Perimetri

Stretto, quasi ombelicale, il legame fra la novità del 2022 e il tema dell’edizione, ‘Case che respirano’, appunto. «Il tema scaturisce anche dall’apertura della Casa della fotografia che da luogo abbandonato, una volta riappropriato, diviene spazio espositivo. Un luogo che torna a respirare e vivere grazie alla presenza delle persone».

Quest’anno, dopo cinque anni di allestimenti boschivi, il Festival torna in paese ed esplora le case e chi le abita grazie ai lavori proposti, che raccontano (riprendiamo il comunicato stampa) "storie di case in cantiere o in rovina, di case senza persone e di persone senza casa. Di case nomadi e di case ancorate al territorio. Di case che sono lo specchio dei loro abitanti e di abitanti che sono lo specchio delle loro case". Posti in cui si consumano "i gesti essenziali dell’abitare che si somigliano e ci accomunano, come hanno evidenziato anche i mesi della pandemia. Mesi in cui è riemerso un sentimento che sembrava estinto: la paura arcaica di ciò che sta fuori casa. Tutt’a un tratto siamo tornati a percepire il perimetro entro cui abitiamo". A documentare e narrare questi luoghi le fotografie di una decina di artisti allestite nel nucleo di Brione Verzasca: 4Plus (Armenia), Aline d’Auria (Svizzera), Dina Oganova (Georgia), Julia Fullerton-Batten (Germania/Regno Unito), Marie-Pierre Cravedi (Francia/Svizzera), Natela Grigalashvili (Georgia), Rebecca Bowring (regno Unito/Svizzera), Roxana Savin (Romania), Stephen Kelly (Regno Unito/Svizzera). Insieme a loro, anche il vincitore del Premio Nera di Verzasca 2022: il fotografo polacco Tomasz Kawecki. Così, "tra mura in sasso, strettoie e piazzette, le case delle fotografie saranno chiamate a dialogare con le case in pietra del nucleo; un dialogo che rivela le costanti dell’abitare nel mondo ma mostra anche come ogni spazio è diverso nel suo modo di accogliere, isolare, liberare, respirare".

Viaggio verso la Notte della fotografia

Passiamo in rassegna i principali appuntamenti (visite, incontri, performance, proiezioni) che si svolgeranno dal 31 agosto al 4 settembre.

Dopo la cena di benvenuto e inaugurazione dell’edizione a Sonogno il 31 agosto, il festival entra nel vivo il giorno seguente con i primi incontri e presentazioni. Quest’anno il Verzasca Foto Festival ha instaurato una collaborazione con le scuole di Brione, saranno quindi presentati i lavori fotografici delle classi dell’istituto, sempre giovedì 1° settembre. Venerdì 2, si terrà il primo dei due appuntamenti principali di quest’edizione: l’inaugurazione della Casa della fotografia a Gordola (dalle 17), con la vernice dell’esposizione degli artisti residenti.

L’altro appuntamento centrale è la Notte della fotografia che si svolgerà sabato 3 settembre al Castello Marcacci. Nel primo pomeriggio si terranno alcuni incontri con i fotografi invitati e dalle 17 ci sarà la visita guidata all’esposizione allestita nel nucleo di Brione. La serata inizierà alle 18.30 e culminerà con la Notte della fotografia che prevede una cena popolare, proiezioni all’aperto e il concerto dal vivo della band Leopardo. Domenica 4 settembre sarà il giorno conclusivo della nona edizione con la performance musicale di Francesco Giudici, al Marcacci.

Le mostre a Brione e a Gordola sono visitabili fino a ottobre; il programma completo è consultabile al sito www.verzascafoto.com. Inoltre, raggiungendo Tenero con i mezzi pubblici, si può prendere il bus per la Valle Verzasca, approfittando del 20% di sconto grazie all’offerta "Ticino Event" di Arcobaleno.