Arte

Il raccolto di Rolando Raggenbass al Museo d’arte di Ascona

Quaranta opere ripercorro tutte le fasi del percorso creativo dell’artista ticinese, dagli anni Ottanta alla morte avvenuta nel 2005

Senza titolo, 1982
6 marzo 2022
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Un omaggio all’artista ticinese Rolando Raggenbass, ripercorrendo attraverso quaranta opere tutte le fasi del percorso creativo dell’artista nato a Balerna nel 1950, dagli anni Ottanta al primo quinquennio del Duemila: l’esposizione, curata da Mara Folini, è in corso al Museo comunale d’arte moderna di Ascona fino al 15 maggio

"L’artista filosofo che si percepiva come un raccolto" recita il titolo completo della mostra: Raggenbass si era diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1979 con una tesi su Paul Ricoeur e seguendo parallelamente i corsi di filosofia di Fulvio Papi all’Università di Pavia e la sua arte, scrive Mara Folini, è figlia "di quella condizione postmoderna straniata e straniante, nata dal disincanto dalle grandi ideologie moderniste (illuminismo, idealismo, marxismo, positivismo) e dalla cultura di massa che, sulle ceneri della drammatica crisi economica, politica e sociale degli anni Settanta avevano mostrato quanto l’ottimismo verso il futuro, la fiducia nel progresso delle avanguardie e i suoi valori". Questo si percepisce già nell’opera che apre il percorso espositivo: un Senza titolo edl 1982 in cui Raggenbass riprende la figura del funambolo come metafora dell’artista contemporaneo che vive con smarrimento le conseguenze della civiltà dei consumi. Negli anni Novanta l’artista si muove poi vero la quasi totale assenza di figurazione, con superfici astratte sempre meno frammentate salvo poi tornare nel tessuto vivo della corporeità per concludere, all’inizio degli anni Duemila, con la materia aggrumata deli ‘Elfimilza’, sculture "ambientali" dell’ultima produzione di Raggenbass.