Secondo alcuni, il dipinto sarebbe addirittura un autoritratto che l’artista voleva nascondere per imbarazzo, forse destinato a Francis Bacon
Aveva cercato di ricomprarlo da un collezionista al triplo del prezzo pagato e alla fine ne aveva negato la paternità così che nessuno potesse rivenderlo. Dopo 25 anni è stato invece attribuito a Lucian Freud il ‘Nudo maschile in piedi’, un dipinto che, secondo alcuni, è addirittura un autoritratto che l’artista voleva nascondere per imbarazzo.
La storia, raccontata dal Guardian, risale alla fine degli anni 90. Dopo aver comprato l’opera a un’asta, un collezionista svizzero riceve la telefonata di Freud che gli chiede di rivendergli il quadro. I due non si conoscono, il collezionista educatamente rifiuta perché il quadro gli piace molto; tre giorni dopo riceve un’altra telefonata dal maestro britannico, questa volta furioso: Freud gli offre il doppio, il triplo, della cifra pagata. Lui continua a rifiutare suscitando la rabbia dell’artista che a qual punto “diventa aggressivo, inizia a usare parolacce” e alla fine annuncia che ne avrebbe per sempre negato la paternità così da renderlo invendibile. E così è stato, anche dopo la morte di Freud nel 2011: la sua fondazione non ha mai attribuito l’opera al pittore.
Ora, grazie ad anni di ricerche e tre studi indipendenti, ‘Standing Male Nude’, un olio su tela incompleto di 43 cm x 65, è stato attribuito ufficialmente a Freud. Non solo, si pensa anche che il dipinto possa essere un autoritratto che il maestro britannico voleva nascondere per imbarazzo. In effetti, per quanto sia poco visibile, il volto dell’uomo nudo assomiglia a quello del pittore. Secondo l’investigatore privato Thierry Navarro, amico del collezionista che acquistò il quadro nel 1997, l’opera si trovava in un appartamento di Ginevra dove per un periodo aveva abitato Francis Bacon e che Freud frequentava nel periodo in cui i due grandi artisti hanno avuto una relazione. Navarro ha parlato con un rappresentante della comunità gay che all’epoca era stato nell’appartamento, secondo il quale l’opera si trovava all’ingresso assieme a un altro dipinto. “È probabile che il pittore fosse così a disagio che avrebbe preferito distruggere l’opera che vederla sul mercato”.
Non è chiaro quanto possa valere oggi l’opera. Nel 2015 uno dei capolavori di Freud, la rappresentazione nuda a grandezza naturale della sua musa Sue Tilley (conosciuta come ‘Fat Sue’) era stato battuto per oltre 40 milioni di euro.