Arte

Un pavimento all’avanguardia ed ecologico per il Colosseo

Tra perplessità e qualche polemica, presentato il progetto che permetterà di sfruttare l'arena anche per eventi

2 maggio 2021
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Un pavimento in legno dall'anima super tecnologica e green, con un sistema di pannelli dall'anima in fibra di carbonio che, muovendosi e ruotando come una sorta di super sofisticato brie soleil, garantiranno sia la vista dei sotterranei sia la loro ventilazione. Ecco come sarà nel 2023 la nuova arena del Colosseo, la sfida più ambiziosa e contestata del ministro della cultura Franceschini. "Una struttura estremamente leggera e completamente reversibile" assicurano i progettisti di Milan Ingegneria, la società veneziana che ha vinto, in gruppo con altri specialisti, il bando di gara per la realizzazione dell'intervento, finanziato dal 2015 con 18,5 milioni di euro.

"Un progetto ambizioso che aiuterà la conservazione e la tutela delle strutture archeologiche recuperando l'immagine originale del Colosseo e restituendogli anche la sua natura di complessa macchina scenica", lo definisce il ministro che questa idea l'ha presa a cuore dal 2014 rilanciando l'idea dell'archeologo Daniele Manacorda, per poi portarla avanti in barba alle critiche e alle polemiche arrivate anche da tanti addetti ai lavori. E che oggi torna sulla possibilità di sfruttare l'arena ritrovata anche per eventi "di alto spessore" , iniziative culturali o di spettacolo di caratura internazionale. "So che le polemiche non mancheranno – ammette il ministro – il Colosseo è il nostro monumento simbolo è giusto che si discuta. Ma è una grande sfida dell'Italia".

Tant'è, quello che viene presentato oggi è l'idea, il progetto di massima, ci vorranno altri mesi per mettere a punto quello che architetti e ingegneri definiscono "l'esecutivo" e contemporaneamente dovrà essere lanciato un altro bando di gara per individuare l'impresa che lo costruirà. Ma i tempi a questo punto sono abbastanza contenuti, la nuova arena del Colosseo, anticipa la direttrice del parco archeologico Alfonsina Russo, dovrebbe essere realizzata entro il 2023. Lo studio di ingegneria a capo del gruppo vincitore vanta un portfolio ricchissimo di progetti in tutto il mondo e collaborazioni pluridecennali con le grandi firme dell'architettura a partire da Renzo Piano col quale stanno realizzando tra l'altro l'ospedale di Emergency a in Uganda, ma anche Mario Cucinella, Von Gerkan, Marg und Partner, Arata Isozaki, Herzog & De Meuron, Matteo Thun, Bolles+Wilson, Parisotto e Formenton, Rem Koolas. Mentre il loro nome è legato al restauro conservativo della Basilica Palladiana di Vicenza. A scegliere il progetto, che è stato redatto insieme all'architetto Fabio Fumagalli di Labics e ad altri, è stata una commissione sorteggiata da Invitalia e composta da Salvatore Acampora, Alessandro Viscogliosi, Stefano Pampanin, Michel Gras e Giuseppe Scarpelli. Alla base c'è l'idea di mettere insieme le ragioni della tutela con il recupero dell'immagine originaria del monumento e quella del suo funzionamento come complessa macchina scenica. La piattaforma, spiega l'architetto Fabio Fumagalli, è stata collocata alla quota che aveva all'epoca dei Flavi e "riprende dal piano originario sia la forma sia le funzioni". Le travi "sono poggiate direttamente sulle strutture murarie senza ancoraggi meccanici" e questo proprio per rendere la struttura il meno invasiva possibile e del tutto reversibile: "Se fra dieci o cent'anni ci sarà la necessità di rimuoverla, si potrà ripristinare lo stato di fatto di oggi", fa notare Massimiliano Milan. Il nuovo piano di calpestio sarà costitutito da pannelli mobili realizzati in protruso di carbonio e rivestiti in legno di Accoya, un materiale "che si ottiene attraverso un processo di acetilazione delle fibre del legno" per aumentarne la resistenza ma anche la durata. Alta tecnologia, dunque, ma anche sostenibilità perché non si dovranno abbattere essenze pregiate ed è stato previsto tra l'altro il riciclo delle acque piovane. Un sofisticato meccanismo di "rotazione e traslazione" dei pannelli di cui si compone la piattaforma servirà a garantire sia la visuale dei sotterranei, sia la loro areazione e illuminazione, oltre a permettere di vedere il sistema scenico originario. Distribuite lungo il perimetro del monumento ci saranno poi 24 unità di ventilazione meccanica che controlleranno l'umidità e la temperatura degli ambienti ipogei. "In soli 30 minuti si potrà garantire il ricambio completo dell'intero volume d'aria", assicurano ancora i progettisti. Da qui anche il passo avanti sottolineato dal ministro per la tutela del monumento italiano da sempre più visitato: "Il nuovo piano dell'arena - spiegano i progettisti- proteggerà gli ambienti sottostanti dagli agenti atmosferici, lo scarico idrico verrà notevolmente ridotto grazie ad un sistema di raccolta dell'acqua piovana che poi verrà riutilizzata nei servizi igienici del Colosseo".